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Cronaca

“L’onorevole diffamato su Facebook”: Matarrelli chiede 25mila euro per danni

Imputato il blogger di Mesagne Alessandro Carluccio: al centro del processo un post su "brogli ed elettori inesistenti" alle primarie per le politiche del 2013 riferendosi al parlamentare. la difesa ha chiesto il proscioglimento

BRINDISI – Un post su Facebook è al centro del processo per diffamazione ai danni dell’onorevole Antonio Matarrelli, ex Sel, che oggi si è costituito parte civile con richiesta danni per 25mila euro, da devolvere in beneficenza: l’accusa è stata mossa nei confronti del blogger mesagnese Alessandro Carluccio, in relazione a un commento sulle primarie per la scelta dei deputati nel 2013.

matarrelli-2Il giovane blogger è comparso questa mattina per la prima udienza del processo incardinato davanti al Tribunale in composizione monocratica (giudice Cacucci), conseguenza diretta della denuncia presentata dall’avvocato di fiducia di Matarrelli (nella foto accanto), Rolando Manuel Marchionna, il 16 aprile 2015.

Secondo il penalista ci sono gli estremi per affermare la responsabilità di Carluccio per aver leso la reputazione del parlamentare, in base a quanto previsto dall’articolo 595 del Codice penale: diffamazione, con la precisazione che in questo caso l’offesa sarebbe stata consumata con “altro mezzo di pubblicità”, vale a dire i social network che dalla giurisprudenza sono di fatto equiparati al mezzo stampa.

Il difensore dell’imputato, l’avvocato Davide De Giuseppe, ha chiesto il proscioglimento per la “tenuità del fatto”, tesi a cui si è opposto il penalista che rappresenta Matarrelli come parte offesa sottolineando al contrario la gravità del post su Fb. Tesi che il giudice ha condiviso, stabilendo la data della prossima udienza.

Al centro del dibattimento penale, quindi, resta il messaggio che Carluccio scrisse sulla pagina Facebook, da lui creata e pubblica, a corredo di una foto di un articolo di giornale sulla chiusura delle indagini relative a presunti brogli durante le primarie per le elezioni politiche del 2013. La frase incriminata è la seguente: “Per chi ha la mente corta...Onorevole cosa mi combina..brogli ed elettori inesistenti....rivotatelo.. rivotatelo”. 

Nell’articolo fotografato venivano elencati i nomi di 30 persone finite sotto inchiesta e tra le foto, oltre a quelle di alcuni esponenti politici locali e quella del pubblico ministero titolare del fascicolo, Nicolangelo Ghizzardi, veniva riportata anche quella di Matarelli: nulla quaestio, sostiene l’avvocato Marchionna, sulla pertinenza della foto, poiché quelle “primarie” portarono alla scelta di Matarrelli come candidato per conto di Sinistra Ecologia e Libertà (il movimento di Nichi Vendola dal quale l’onorevole si è allontanato di recente, confluendo nel gruppo Misto).

Il punto è che Matarrelli non è mai stato iscritto nel registro degli indagati per tale vicenda. Non solo. Il post è stato pubblicato, stando alla denuncia, nel periodo immediatamente precedente quello delle elezioni a Mesagne, del 31 maggio scorso 2015, alle quali Matarrelli, già assessore comunale, aveva deciso di partecipare presentando una propria lista di candidati consiglieri, a sostengo del candidato sindaco Pompeo Molfetta, che poi è stato eletto al ballottaggio del 15 giugno con il 57,55 per cento dei consensi.

 Secondo il penalista, Carluccio avrebbe posto  in un rapporto di causa-effetto i presunti brogli con la figura del deputato, facendo “congetture e apprezzamenti non necessari, voci fantasiose e calunniose idonee a determinare in chi legge un travisamento della verità”. Quella frase, oggi riportata nel capo di imputazione, sarebbe assolutamente sganciata da dati oggettivi e da considerare una insinuazione, neanche tanto velata.  Carluccio dovrà difendersi udienza dopo udienza.

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