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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Galileo Ferraris

Il dramma dei 23 lavoratori esclusi. E il sindaco: "Vadano da Monteco"

"Per quale ragione i nostri nomi non figurano nella lista degli addetti assorbiti da Ecologica Pugliese? Perché nella lista consegnata il 14 novembre all'amministrazione comunale figuravano 263 nominativi, mentre in quella che la scorsa settimana ha ottenuto il via libera dei sindacati, ne figuravano solo 239?". I 23 lavoratori rimasti fuori dal cantiere di Ecologica Pugliese esigono spiegazioni

BRINDISI – “Per quale ragione i nostri nomi non figurano nella lista degli addetti assorbiti da Ecologica Pugliese? Perché nella lista consegnata  il 14 novembre all’amministrazione comunale figuravano 263 nominativi, mentre in quella che la scorsa settimana ha ottenuto il via libera dei sindacati, ne figuravano solo 239?”. I 23 lavoratori rimasti fuori dal cantiere di Ecologica Pugliese, azienda subentrata la scorsa notte alla Monteco nella gestione del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, esigono spiegazioni.  I lavoratori licenziati da Ecologica Pugliese-2

Hanno trascorso l’intera mattinata all’esterno dello stabilimento di via Galileo Ferraris, nella zona industriale di Brindisi, cercando inutilmente un confronto con i vertici dell’azienda. All’interno del capannone, su richiesta degli stessi lavoratori, si sono recati anche i poliziotti della Digos. (Nella foto a destra, i lavoratori lasciati fuori dal cantiere di Ecologica Pugliese) 

Durante la lunga attesa consumata in un’aiuola, gli ormai ex dipendenti della Monteco hanno ricevuto attestati di solidarietà da una parte dei colleghi, incassando l’indifferenza dei delegati sindacali. “I rappresentanti dei sindacati – affermano gli esclusi – entravano nello stabilimento facendo finta di nulla. Era come se non esistessimo per loro”. 

Metà degli addetti rimasti senza lavoro risiede a Brindisi. L’altra metà proviene dai comuni del Leccese. C’è anche una persona della provincia di Taranto.  Le donne sono cinque (comprese le due “spazzi-girl” che effettuavano la raccolta Un mezzo di Ecologica Pugliese 2-2differenziata porta a porta le vie del centro). Una decina aveva contratti di lavoro a tempo indeterminato. Gli altri, contratti in scadenza fra dicembre e gennaio. Qualcuno è stato assunto nel 2010. Molti fra il 2012 e il 2013. C’è chi prestava servizio nella raccolta differenziata e chi era stato destinato agli uffici amministrativi. 

Quasi tutti sono padri e madri di famiglia con mutui, affitti e varie spese a carico. Vincenzo Simmini, 33 anni, era stato assunto nel 2012. Ha due figli da mantenere e un canone di locazione da pagare ogni mese. Nelle sue stesse condizioni ci sono, fra gli altri: Danilo Bungaro, padre di un bimbo di 5 anni, con contratto in scadenza il 31 gennaio; Alberto Cristofaro, 35 anni, anche lui con un contratto di lavoro fino al 31 gennaio; Alessandra Della Porta, mamma di una ragazzina di 13 anni, assunta lo scorso 5 luglio; Augusto Zullino, 46 anni, residente con la sua famiglia in una casa presa in affitto. 

“Siamo arrivati in cantiere alle 6 per prendere servizio come ogni giorno – dichiarano i 23 – e ci hanno lasciato fuori dai cancelli senza alcuna spiegazione. Non sapevamo con chi confrontarci. Nessuno è Un mezzo di Ecologica Pugliese 1-2venuto a parlarci. Quando abbiamo chiesto chi fosse il referente dell’azienda, ci siamo sentiti rispondere che questa persona si trovava fuori Brindisi. Allora abbiamo chiesto il suo numero di cellulare. Ma tale richiesta è caduta nel vuoto”. (Nella foto a destra, la fila di mezzi di Ecologica Pugliese parcheggiati in via Galileo Ferraris, all'esterno dello stabilimento)

Sotto i loro occhi sfilano numerosi cittadini con i mezzi carichi di rifiuti differenziati destinati al centro di raccolta: quello della Monteco, però, ha ormai chiuso i battenti, mentre quello di Ecologica Pugliese deve ancora entrare in funzione. Gli utenti sono quindi tornati a casa, con l’intero carico da smaltire.  I camion fanno fatica a percorrere via Galileo Ferraris, poiché alcuni mezzi della nuova ditta sono parcheggiati lungo il margine della strada.

 A mezzogiorno, i 23 assistono al cambio turno. Le vetture nuove di zecca di Ecologica Pugliese rientrano nel capannone dopo aver espletato il servizio del mattino. Si scorgono dei volti nuovi, mai visti nei ranghi della Monteco. Cassonetti Ecologica Pugiese  in via Appia 2-2Qualcuno degli operatori smontanti si intrattiene per qualche minuto con gli sfortunati colleghi. C’è anche chi si lascia scappare: “Ci vediamo domani”. Già, ma cosa avverrà domani, al momento, è tutto da chiarire (Nella foto a sinistra, nuovi cassonetti della Ecologica Pugliese in via Appia).

Nel primo pomeriggio, l’amministrazione comunale rompe il silenzio. A detta del sindaco Mimmo Consales, è la Monteco che dovrà farsi carico dei 23 lavoratori esclusi dal passaggio fra l’azienda salentina ed Ecologica Pugliese. Il primo cittadino, attraverso una nota stampa, muove inoltre una pesante accusa alla ditta uscente: quella di aver accatastato dei cassonetti, alcuni dei quali colmi di rifiuti, in via Spalato, e di averne svuotato altri sui marciapiedi, rischiando di “creare una vera e propria emergenza ambientale”. 
 

Monteco, sempre a detta del sindaco, avrebbe lasciato insoddisfatti sia i cittadini (“che da lungo tempo chiedevano condizioni di maggiori efficienza I cassonetti in via Spalato-2nello svolgimento di tale servizio”) che i netturbini, i quali “lamentavano condizioni di lavoro insopportabili a causa di rapporti con l’azienda decisamente deteriorati”.  Consales rimarca le difficoltà incontrate nell’emissione dell’ordinanza contingibile e urgente con cui il servizio è stato affidato a Ecologica Pugliese, “in quanto si è registrato un intervento del Tribunale amministrativo regionale, che in precedenza aveva già bloccato una regolare gara d’appalto bandita dall’amministrazione comunale di Brindisi”. (Nella foto a destra, decine di cassonetti accatastati in via Spalato)

E poi arrivano gli attacchi contro Monteco, alla quale viene contestata “la cessazione anticipata del servizio e quindi la violazione degli obblighi di raccolta, visto che già a partire dal pomeriggio di sabato sono stati ritirati i cassonetti stradali, a volte con lo svuotamento degli stessi sui marciapiedi (così come ampiamente documentato dalla Polizia Municipale)”. 

“In via Spalato, poi, nella notte tra domenica e lunedì – prosegue il sindaco - sono stati depositati centinaia di cassonetti, moltissimi dei quali ancora stracolmi di rifiuti. Anche su questa palese violazione sono intervenuti gli agenti della Polizia Municipale per l’accertamento delle responsabilità”.
Lo stabilimento di Ecologica Pugliese-2L’eventuale emergenza ambientale di cui prima, quindi, sarebbe stata scongiurata “solo grazie all’encomiabile impegno – afferma Consales - con cui sono intervenuti per tutta la notte i netturbini brindisini è stato possibile ripulire la città in tempi record”. (Nella foto a sinistra, l'ingresso del capannone di Ecologica Pugliese in via Galileo Ferraris)

Consales tocca poi l’altro nodo della giornata: quello riguardante il destino di 23 lavoratori “che hanno chiesto inutilmente di poter essere assunti da Ecologica Pugliese”. “Alla ditta subentrante – dichiara il primo cittadino – abbiamo fornito esclusivamente l’elenco della platea storica del servizio di nettezza urbana, sulla base di una diffida inviata dal Comune di Brindisi negli anni scorsi alla stessa Monteco proprio per evitare che venissero effettuate nuove assunzioni che inevitabilmente sarebbero andate a gravare sulla tasche dei contribuenti brindisini”. 

“La Monteco  - prosegue il sindaco - rispose che eventuali nuove assunzioni sarebbero rientrate in una struttura denominata ‘Cantiere zero’ finalizzata a far fronte a tutte le carenze di personale nei vari cantieri della stessa Monteco disseminati nelle province pugliesi e che nessuna unità sarebbe andata a gravare sull’aliquota di Brindisi. Su questo esiste dettagliata e corposa documentazione”.  “I 23 lavoratori, pertanto – conclude Consales - dovranno rivolgersi alla Monteco per chiedere una eventuale prosecuzione del rapporto di lavoro, risultando più che sufficiente il numero di operatori ecologici già in organico nell’azienda subentrante”.

Il cantiere di Ecologica Pugliese e i cassonetti colmi di rifiuti in città

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