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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Oria

Il "genio delle truffe" ammette solo quelle

ORIA - Il genio delle truffe non avrebbe potuto inventarsene una delle sue, stavolta. E ha ammesso dinanzi al gip di aver raggirato qua e là nel settore dei telefoni, degli agrumi di Sicilia e dei palloni da calcio. Nessuna estorsione, però stando a quanto ha dichiarato al gip.

ORIA - Il genio delle truffe non avrebbe potuto inventarsene una delle sue, stavolta. E ha ammesso dinanzi al gip di aver raggirato qua e là nel settore dei telefoni, degli agrumi di Sicilia e dei palloni da calcio. Nessuna estorsione, però stando a quanto ha dichiarato nel c orso dell'interrogatorio di garanzia Francesco Palmisano, il capo e promotore della presunta associazione per delinquere sgominata ieri mattina con 18 arresti (su 19) eseguiti dai carabinieri, su ordinanza di custodia chiesta dal pm Marco D'Agostino e disposta dal gip Maurizio Saso.

Proprio dinanzi a Saso, stamani, è iniziata la sfilata degli arrestati, in carcere. Qualcuno si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma Palmisano e il cognato, Cosimo Damiano De Stradis, hanno parlato. Il primo per le parziali ammissioni, il secondo per rigettare ogni addebito. La compagna di Palmisano, Monica De Stradis, che ha ottenuto i domiciliari perché incinta, sarà invece sentita nei prossimi giorni, così come coloro che erano detenuti in altre case circondariali, che saranno sentiti a partire da domani. Palmisano, la sua metà e il fratello, sono assistiti dagli avvocati Cosimo Pomarico e Raffaele Pesce. Gli altri da Ladislao Massari, Aldo Gianfreda, Giovanni Pomarico, Stefano Epicoco e Pasquale Annicchiarico.

Il quadro accusatorio è così dettagliato da consentire poco margine di giustificazioni. Riguardo le imputazioni di spaccio gli indagati hanno parlato di 'acquisti di gruppo' piuttosto che di cessioni. Una sorta di community per l'approvvigionamento, naturalmente per uso personale (a loro dire) di hascisc, marijuana e cocaina. Sui cavalli di ritorno, una delle finalità più problematiche, ovviamente dalla prospettiva della giustizia, dell'associazione per delinquere individuata, quasi tutti rigettano gli addebiti.

Del resto, nella mole di intercettazioni di cui è costituita l'ordinanza, dei cavalli di ritorno si parla poco. Le truffe con i telefonini? Quelle sì. Per gli iPhone, per i Blackberry e per telefonare a sbafo per mesi e mesi, finché la compagnia telefonica non si accorgeva poi che nessuno pagava le fatture e non interrompeva il servizio. Della premiata ditta di truffatori con assegni circolari, nonché ladri di identità altrui, si ritornerà a parlare domattina e nei prossimi giorni, quando è prevista la prosecuzione degli interrogatori.

 

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