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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Carovigno

Il male di vivere dopo la separazione

CAROVIGNO - A dicembre la serenità di una famiglia umile, ma giovane e proiettata nel futuro, era andata in frantumi. Da allora, Francesca Sbano non si era più ripresa. Proprio non aveva accettato, dicono tutti coloro che la conoscevano, la separazione.

CAROVIGNO - A dicembre la serenità di una famiglia umile, ma giovane e proiettata nel futuro, era andata in frantumi. Da allora, a quanto pare, Francesca Sbano non si era più ripresa. Proprio non aveva accettato, dicono tutti coloro che la conoscevano, la separazione che era divenuta un dato di fatto quattro mesi fa, quando il marito, Antonio Schiena, bracciante agricolo anche lui come la ex moglie, era tornato a vivere con i suoi. L’uomo, sconvolto, avrebbe confermato ai militari dell’Arma quanto emerso dalle altre testimonianze raccolte sul posto.

Il padre aveva visto la bimba il giorno di Pasqua. Tra le lacrime ha detto  ai militari dell’Arma della stazione di Carovigno e della compagnia di San Vito dei Normanni, al comando del capitano Ferruccio Nardacci, di non aver colto alcun segnale. Non c’era nulla che lasciasse presagire un epilogo tanto drammatico. Le pratiche per la separazione, per altro, non erano state ancora avviate. La salma della piccola Benedetta è a disposizione del magistrato inquirente, mentre Francesca è in condizioni disperate al Perrino di Brindisi.

La donna, 32 anni, ha lasciato 4 lettere manoscritte in cui ha spiegato le ragioni della decisione di togliersi la vita, specificando anche che avrebbe portato via con sé la bambina.  Non si scorgerebbe nei lunghi messaggi alcun livore nei riguardi del padre della bambina. Gli investigatori non hanno alcun dubbio nel ritenere che la piccola Benedetta, 3 anni, sia stata uccisa dalla madre. Sulle modalità sono in corso accertamenti, sarà l’autopsia a chiarire se effettivamente la bimba sia stata avvelenata con una dose di pesticida, il cui flacone e’ stato poi rinvenuto nel cestino dei rifiuti nell’appartamento in cui madre e figlia vivevano da sole. A quanto emerso la madre non avrebbe ingerito alcuna sostanza letale.

Oggi, dopo la due giorni pasquale, è ancora festa a Carovigno. Dovrebbe andare in scena la tradizionale ‘Nzegna, una celebrazione del gruppo locale di sbandieratori accompagnata dalla banda e dai fuochi d’artificio. In una nota, il sindaco di Carovigno fa sapere che “a causa del grave lutto che ha colpito la comunità, l’amministrazione comunale di concerto con il parroco, don Pino Nigro e l’arciprete don Giovanni Calò, comunica che per la giornata di oggi, nella quale si rinnova la ultra-centenaria tradizione della battitura della ‘Nzegna, sono sospese tutte le attività non religiose, banda e fuochi d’artificio”.

Si attendono intanto sviluppi dall’ospedale Perrino di Brindisi, dove è ricoverata Franca Sbano che versa in condizioni di coma irreversibile. A breve potrebbe esserne dichiarata la morte cerebrale.

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