"Fallimento obiettivi differenziata: un grave danno erariale"
Dal comunicato diffuso nei giorni scorsi dalla Ecologica Pugliese riferito al livello di raccolta differenziata, traspare evidente la soddisfazione di quella società per aver imboccato finalmente quella che ritiene la strada giusta.
Dal comunicato diffuso nei giorni scorsi dalla Ecologica Pugliese riferito al livello di raccolta differenziata, traspare evidente la soddisfazione di quella società per aver imboccato finalmente quella che ritiene la strada giusta. Un incremento dichiarato di 3,3 punti percentuali rispetto a marzo, (?) che le ha consentito di superare la soglia del 31 %.
Al di là della inesattezza del mese preso a riferimento e su cui riferire quell' incremento, che non può essere certamente marzo, c'è da evidenziare che allo stato attuale manca ancora la conferma ufficiale del risultato da parte della Regione Puglia. Nondimeno, siamo portati invece a dedurre, prendendo a riferimento il precedente mese di febbraio, che la percentuale non potrà superare la soglia del 30%.
Ma riflettendo è facile verificare, che il risultato non è certamente esaltante, anzi assolutamente deludente specie se rapportato ai risultati raggiunti in altri territori, peraltro inferiore al 33,71% raggiunto dalla stessa Ecologica Pugliese nel mese di marzo dello scorso anno, ma anche dal 36,11 % raggiunto nello stesso mese di marzo del 2014 dal precedente gestore, che pure non aveva brillato nei risultati, ma comunque sempre migliori di quelli conseguiti dalla Ecologica.
Distante comunque da quel 36% fissato recentemente dal commissario prefettizio, per evitare le probabili sanzioni economiche per ecotassa, ma lontanissimo da quel 58,35% fissato nel capitolato speciale di appalto, che regola i rapporti fra comune di Brindisi ed Ecologica Pugliese. Ma è stato assolutamente deludente il risultato della differenziata conseguito in tutti i 17 mesi di gestione del servizio da parte della Ecologica. Si è passati dall'avvilente 16,41% del mese di dicembre 2014, al 27,93% relativo a tutto il 2015, fino a giungere ai 28,27 % e 26,88% relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2016.
Purtroppo il conseguimento di una percentuale di raccolta differenziata in misura significativamente inferiore al 58,35 % previsto in capitolato, ha comportato un vero e proprio danno erariale, consistente nel pagamento da parte del Comune di pesanti oneri aggiuntivi per oltre un milione e trecento mila euro ( oltre due miliardi) per il conferimento in discarica di materiale, che avrebbe dovuto essere destinato alla raccolta differenziata, ove fosse stata rispettata quella percentuale.
Per il solo 2015 anziché 32.000 tonnellate di rifiuti, si sarebbero dovuti inviare in discarica 18.500 tonnellate , con un aumento della differenziata di 13.500 tonnellate. Con grande sollievo, oltre che economico, anche dal punto di vista ambientale e di consumo del territorio. A questo autentico salasso, va aggiunto naturalmente quello determinato dal probabile incremento delle sanzioni derivanti dall’applicazione dell’ecotassa e dal mancato introito dei ricavi, che si sarebbero potuti conseguire con la vendita del differenziato.
Maggiori costi che vengono scaricati sui cittadini, professionisti, attività commerciali, artigianali e imprese con la tassa sui rifiuti. Come se non fosse già esagerato quello che pagano attualmente, specie se rapportato alla qualità del servizio offerto. Fa specie nella circostanza l'atteggiamento di sostanziale inerzia o leggerezza assunto dell'amministrazione comunale, che sembra agire come se le norme relative alle percentuali minime obbligatorie fissate dal legislatore e dalle linee guida regionale non esistano.
Un comportamento che diverse Corti dei Conti regionali hanno condannato, applicando consistenti sanzioni pecuniarie nei confronti dei responsabili all'interno delle amministrazioni comunali, ravvisandone negligenza e grave trascuratezza nella cura dell'interesse pubblico, determinate da un atteggiamento di sostanziale inerzia rispetto alle attività, che avrebbero dovuto svolgere per migliorare il servizio di raccolta differenziata e garantire il rispetto delle percentuali previste.
Nondimeno, non va sottaciuta, per ultimo, la responsabilità contrattuale della società interessata nei cui confronti va applicata la penale prevista dall'articolo 50 del capitolato speciale di appalto riferita all'intero periodo. Una penale che l'amministrazione comunale si è limitata ad applicare al solo periodo compreso tra febbraio e maggio 2015, comminando la sanzione di 157.086,27 euro, ma non ancora per i successivi dieci mesi, che presumo di importo prossimo ai 400.000 euro, nonostante sia ormai vicina la scadenza del periodo di affidamento del servizio a metà del prossimo mese di maggio 2016. Quanto meno per evitare che siano sempre e solo i cittadini a pagare. Sotto tutti i punti di vista.