Il percorso a ostacoli di un diversamente abile nell'ospedale Perrino
Fra barriere architettoniche e carenza di bagni per diversamente abili, districarsi fra reparti e corridoi dell'ospedale Perrino di Brindisi può diventare un'odissea per le persone costrette su una sedia a rotelle
BRINDISI – Fra barriere architettoniche e carenza di bagni per diversamente abili, districarsi fra reparti e corridoi dell’ospedale Perrino di Brindisi può diventare un’odissea per le persone costrette su una sedia a rotelle. Ne sa qualcosa il brindisino Roberto Vantaggiato, da sempre in prima linea per difendere i diritti dei paraplegici. “C’è tanto da fare – dichiara Vantaggiato – per rendere il Perrino a misura di disabile”. Da quanto riferito da Vantaggiato, in tutto l’ospedale vi è un solo reparto, quello di Otorino/laringoiatria, attrezzato con servizi igienici per disabili, al netto di quelli situati al pian terreno, fra il bar e i laboratori delle analisi.
“Nella malaugurata ipotesi in cui dovessero ricoverarmi in un reparto diverso dall’Otorino/laringoiatria – dichiara Vantaggiato –sarei costretto ad andare nei corridoi e forse anche a prendere l’ascensore per raggiungere il bagno per disabili”. Vantaggiato spiega che per risolvere il problema basterebbe dotare almeno una stanza di ogni reparto di un bagno idoneo. “Eliminando il bidet e installando un water con bidet incorporato – assicura Vantaggiato – si troverebbe una soluzione pratica a costi irrisori”.
Ma i disagi non riguardano solo i pazienti. Per un visitatore in carrozzina, infatti, può essere un’autentica impresa raggiungere i piani alti. “Questo perché – afferma Vantaggiato – i pochi ascensori funzionanti dell’ospedale sono piccoli. Una persona sulla sedia a rotelle spesso è costretta a utilizzare gli elevatori più capienti destinati al trasporto delle barelle”. Situazione analoga si verifica anche presso l’ufficio Cup dell’Asl di via Dalmazia, “dove gli ascensori sono talmente piccoli – afferma Vantaggiato – da costringerti a fare delle manovre azzardate che potrebbero causare la rottura della carrozzina”.
Problema non da poco, se si considera che in caso di guasto di una sedia a rotelle il servizio sanitario ne passa una gratuita dopo non meno di 5 anni (7 se la persona interessata non lavora o non pratica attività sportiva).
Tornando al Perrino, altra barriera architettonica è rappresentata dalle porte. “La maggior parte di queste – dichiara Vantaggiato – è talmente piccola da intralciare anche gli ausiliari che trasportano i letti”.
Vantaggiato da anni si batte per rendere meno complicata l’esistenza di persone già abbondantemente in credito con il destino. E l’ospedale è a tal proposito uno dei fronti più caldi. “Visto il recente concorso bandito dall’azienda sanitaria per far scegliere ai cittadini la colorazione della facciata dell’ospedale – conclude Roberto – viene da chiedersi se la direzione si sia mai posto il problema delle barriere architettoniche consultando i cittadini diversamente abili e rispettando la legge 104/92”.