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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Il pm chiede la modifica di capo di imputazione per maresciallo dell'Arma

BRINDISI – Termini a difesa e udienza che slitta al 6 aprile perché il pubblico ministero Raffaele Casto si è reso conto che in sede di rinvio a giudizio non è stato modificato uno dei capi di imputazione del maresciallo dei carabinieri Giovanni Buccoliero, di Torre Santa Susanna, da peculato e violata consegna in violazione del segreto d’ufficio. In apertura di udienza il rappresentante la pubblica accusa ha chiesto al collegio (presidente Perna, giudici De Angelis e Testi) di modificare il capo di imputazione, più favorevole all’imputato, spiegando come era nata la confusione di date in merito alla contestazione al maresciallo Buccoliero. Confusione che aveva provocato l’accusa di peculato mentre si era trattato di violazione del segreto di ufficio perché il sottufficiale aveva raccontato ad una sua conoscente cosa dovevano fare i carabinieri quella notte.

BRINDISI – Termini a difesa e udienza che slitta al 6 aprile perché il pubblico ministero Raffaele Casto si è reso conto che in sede di rinvio a giudizio non è stato modificato uno dei capi di imputazione del maresciallo dei carabinieri Giovanni Buccoliero, di Torre Santa Susanna, da peculato e violata consegna in violazione del segreto d’ufficio. In apertura di udienza il rappresentante la pubblica accusa ha chiesto al collegio (presidente Perna, giudici De Angelis e Testi) di modificare il capo di imputazione, più favorevole all’imputato, spiegando come era nata la confusione di date in merito alla contestazione al maresciallo Buccoliero. Confusione che aveva provocato l’accusa di peculato mentre si era trattato di violazione del segreto di ufficio perché il sottufficiale aveva raccontato ad una sua conoscente cosa dovevano fare i carabinieri quella notte.

Su questo particolare episodio oggi avrebbero dovuto testimoniare il capitano Massimiliano Giordano (all’epoca dei fatti tenente del Reparto operativo del Comando provinciale di Brindisi), il luogotenente Domenico Carluccio e l’appuntato Giuseppe Simeone, entrambi del Reparto operativo di Brindisi presso il quale Buccoliero, in carico alla Compagnia di Brindisi, aveva chiesto di essere trasferito. I tre testi sono stati citati nuovamente per la prossima udienza. Il collegio ha accolto la richiesta del pubblico ministero ed a questo punto il difensore di Buccoliero, avvocato Pesare, ha chiesto i termini a difesa, che gli sono stati accordati.

Il sottufficiale il 17 aprile del 2009 fu rinviato a giudizio perché  imputato per i reati di concussione in danno di E. R. e tentata concussione in danno di P. T.; concussione in danno di M. P. e rivelazione dei segreti d’ufficio commessa il 14 agosto 2007.  I primi due sono titolari di una bar a Torre Santa Susanna, l’altro è il titolare di un distributore di carburanti. Rivelazione del segreto d’ufficio perché il sottufficiale avrebbe rivelato notizie riservate su indagini in corso molto delicate. Accuse, ha sempre sostenuto la difesa dell’imputato, basate su nulla di concreto.

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