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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Il Postamat di S.Chiara era truccato

BRINDISI - Un sofisticato sistema per la clonazione delle carte magnetiche era installato fino a questa mattina sul Postamat dell’agenzia delle Poste del rione Santa Chiara che si trova in viale Porta Pia, a Brindisi. Si trattava di un vero e proprio “skimmer”, una mascherina inserita nella fessura destinata alle carte, una specie di guscio dotato di un circuito in grado di copiare tutti i dati in essa contenuti.

BRINDISI - Un sofisticato sistema per la clonazione delle carte magnetiche era installato fino a questa mattina sul Postamat dell’agenzia delle Poste del rione Santa Chiara che si trova in viale Porta Pia, a Brindisi. Si trattava di un vero e proprio “skimmer”, una mascherina inserita nella fessura destinata alle carte, una specie di guscio dotato di un circuito in grado di copiare tutti i dati in essa contenuti.

In alto, puntata sulla tastiera, c’era una telecamerina microscopica, altro componente che si ritrova puntualmente in quasi tutti i kit del mestiere. Con essa venivano reperiti i dati sensibili dei clienti delle poste che andavano a prelevare danaro da quel dispositivo: il pin, innanzi tutto e poi tutto ciò che avrebbe potuto essere utile per avere accesso ai conti correnti di persone ignare le quali si sarebbero accorte degli ammanchi solo richiedendo e consultando il proprio saldo.

La scoperta è stata fatta attorno alle 11 da un cittadino, un uomo di 36 anni che stava per inserire la carta dove indicato quando ha notato che c’era qualcosa di strano. Si intravedeva una specie di guaina nell’apertura ricavata proprio per immettere le schede. C’era poi una barra metallica posizionata in alto che non aveva alcuna ragione d’esistere. Immediata la chiamata al 113, altrettanto veloce l’arrivo sul posto degli agenti della sezione Volanti della questura che a loro volta hanno chiesto l’intervento dei colleghi della Scientifica.

Effettivamente, come si è potuto poi riscontrare, c’era il marchingegno più o meno universale che viene utilizzato per far soldi a scapito dei risparmiatori, la gran parte dei quali oggi fatica a sbarcare il lunario. Appurata la presenza dello skinner, non dei più sofisticati, ma comunque perfettamente funzionante, gli uomini della questura di Brindisi hanno contattato la centrale di Roma perché venisse immediatamente posto fuori uso lo sportello Postamat. Così è stato e sarà fino a quando il servizio non potrà essere ripristinato senza che vi siano rischi per l’utenza.

Una pattuglia dell’istituto di vigilanza convenzionato sta stazionando dall’ora di pranzo lì davanti anche allo scopo di verificare se vi si reca qualcuno per smontare il mini impianto di clonazione che era stato sapientemente installato da persone esperte. Invisibile la telecamerina dotata di schede di memoria in grado di supportare diverse ore di filmati e quindi un buon quantitativo di megabyte.

Subito avviate le indagini che dovranno accertare innanzitutto da quanto tempo quel sistema era collocato in viale Porta Pia. Sono stati controllati gli altri sportelli Postamat del capoluogo e non è stato rinvenuto nulla di simile. Il fatto che la strumentazione fosse ancora lì a immagazzinare dati fa ritenere che non si fosse ancora passati alla fase successiva e cioè a risucchiare i soldi altrui. Sarà accertato anche questo, ma pare non sia stato segnalato fino ad ora alcun ammanco.

Se così è, lo hanno impedito in tempo i poliziotti che ora, considerato tra l’altro che vi sono dei precedenti in quel di Brindisi, cercano gli appartenenti all’organizzazione criminosa – spesso si tratta di bande di Paesi dell’Est -  che hanno agito in quei paraggi. A questo scopo sono stati acquisiti e stanno per essere visionati i filmati delle telecamere dell’ufficio postale in questione, nonché quelli girati dai sistemi di sorveglianza delle vicine attività commerciali.

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