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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Brindisi e la guerra sul mare 1915-1918 in un servizio di Rai Storia

Un interessante servizio sul ruolo di Brindisi nella guerra in Adriatico durante il primo conflitto mondiale, di cui si sta celebrando il centenario, è andato oggi in onda su Rai Storia, nella rubrica "Mille papaveri rossi"

BRINDISI – Un interessante servizio sul ruolo di Brindisi nella guerra in Adriatico durante il primo conflitto mondiale, di cui si sta celebrando il centenario, è andato oggi in onda su Rai Storia, nella rubrica “Mille papaveri rossi” dedicata agli eventi bellici. Il tema, già al centro di un interessante convegno della Società di Storia patria per la Puglia, tenutosi di recente a Brindisi, incentrato sul blocco navale del Canale d’Otranto, è stato sviluppato da Rai Storia collocando il porto brindisino al centro delle operazioni contro la flotta dell’Impero asburgico, a partire dalla nascita della base della Regia Marina nel 1909 esattamente nello stesso luogo dove si trova tutt’ora.

Brindisi era il cardine delle operazioni di blocco navale contro l’Austria Ungheria , che chiudeva fisicamente con uno sbarramento il Canale d’Otranto sino a Valona e Corfù:  tre milioni di tonnellate di materiali riuscì a trasportare via mare al fronte l’Italia, contro le sole centomila della flotta austriaca, perdendo solo l’uno per cento del naviglio impiegato, 13 unità. Un dato molto significativo sull’efficacia del blocco, contro cui la flotta asburgica tentò vanamente di reagire con incursioni degli incrociatori di classe Novara e alcuni bombardamenti intimidatori contro la popolazione delle città costiere adriatiche.

La regia nave Europa-2

Anzi, i Mas di stanza a Brindisi riuscirono a riportare vittorie contro unità nemiche in movimento e non ormeggiate in porto, mentre i caccia della Regia Marina operavano assieme a quelli inviati dagli alleati dell’Intesa. Una strategia che non puntava al grande scontro navale (le corazzate italiane erano al sicuro e in attesa a Taranto) ma solo al mantenimento del blocco che doveva costringere nei porti la flotta nemica. Furono gli anni della nascita delle batterie costiere e dell’impiego dei treni corazzati in funzione anti-nave, ma anche di innovazioni importanti come la nascita del primo germe dell’aviazione di marina.

Comincia infatti a Brindisi il servizio di quella che si può definire la prima portaerei italiana (bisognerà aspettare il 1998 per vederne un’altra), la nave porta idrovolanti Europa, un mercantile con 20 anni di navigazione nella chiglia che fu trasformato a La Spezia con l’installazione di due ricoveri per idrovolanti a prua e poppa. Dopodiché la nave fu inviata nel 1915 nella base di Brindisi, per fare da appoggio a 13 idrovolanti, dei quali otto immediatamente operativi, e poi nel 1916 a Valona, teatro delle operazioni di appoggio all’esercito serbo.

Un momento del servizio di Rai Storia sulla guerra in Adriatico e Brindisi-2

Nel corso della trasmissione, è stato fatto cenno anche all’esplosione nel porto medio della corazzata Benedetto Brin, che mai potette entrare in azione dato che la tragedia avvenne il 27 novembre 1915, poco tempo dopo l’entrata in guerra dell’Italia (456 i morti), seguito il 2 agosto 2016 da un’altra esplosione a Taranto, sulla corazzata Leonardo Da Vinci. In entrambi i casi, la Regia Marina fu propensa ad attribuire i fatti ad azioni di sabotaggio.

Per la Brin c’era però anche l’ipotesi di una partita instabile della balistite delle cariche di lancio, esplosivo che nei giorni successivi fu precauzionalmente sbarcato da molte altre unità. Epica, infine, l’operazione di salvataggio dell’esercito serbo in rotta, trasportato assieme a migliaia di profughi a Brindisi dalle navi italiane che fecero una spola instancabile con Valona, ricordata da una grande lapide sulla facciata della sede della Capitaneria di Porto.

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