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Cronaca

"Il Segretario" saluta la Mobile

BRINDISI – Oggi i colleghi della Squadra mobile, assieme a tanti altri operatori e dirigenti della questura di Brindisi, hanno salutato Gianfranco Marrazzi, che dopo una vita in polizia si godrà la meritata pensione, certamente – conoscendolo – con una bella canna da pesca in mano. Gianfranco Marrazzi è una di quelle persone che sono passate praticamente dai calzoni corti alla divisa, quella di guardia di Pubblica Sicurezza. Poi arrivò la riforma, cambiò quasi tutto, e Marrazzi, - disincantato per natura – è stato un precursore nel valutarne pregi e difetti.

BRINDISI – Oggi i colleghi della Squadra mobile, assieme a tanti altri operatori e dirigenti della questura di Brindisi, hanno salutato Gianfranco Marrazzi, che dopo una vita in polizia si godrà la meritata pensione, certamente – conoscendolo – con una bella canna da pesca in mano. Gianfranco Marrazzi è una di quelle persone che sono passate praticamente dai calzoni corti alla divisa, quella di guardia di Pubblica Sicurezza. Poi arrivò la riforma, cambiò quasi tutto, e Marrazzi, - disincantato per natura – è stato un precursore nel valutarne pregi e difetti.

Noi lo conosciamo dal 1982, quando la squadra mobile di Brindisi era diretta dal vicequestore Enzo Somma. Gianfranco Marrazzi se ne va in congedo con la squadra mobile diretta da Alberto Somma, il figlio di quel funzionario. La questura allora ( e per alcuni anni ancora) aveva sede in  piazza Dante. Erano tempi duri, certamente peggiori di questi dal punto di vista dell’ordine pubblico. Ancora non esisteva la figura dell’ispettore, il sergente di ferro della Mobile era il maresciallo Pantaleo Mancarella che “amministrava” un manipolo di soggetti molto poco malleabili dei quali il festeggiato di oggi è davvero l’ultimo rimasto di quel gruppo. Marrazzi è cresciuto con Mancarella, poi ne ha preso il posto.

Una sua caratteristica, appioppare un soprannome a tutti i colleghi (senza eccezione per i funzionari), dopo averne analizzato brevemente ma infallibilmente i comportamenti. Ma anche lui ne aveva uno: Il Segretario, con la “s” maiuscola. Se qualcuno pensa che occuparsi della gestione dei turni e dei servizi di una squadra mobile sia facile, prego si accomodi. Marrazzi ha retto trent’anni (su 36 di servizio). Un record difficilmente battibile. Battute di pesca, dunque, strameritate.

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