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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il sito Butac torna on line dopo il sequestro penale

Resta oscurato l’articolo sull’oncologo brindisino Claudio Pagliara: aveva denunciato la testata per diffamazione aggravata

BRINDISI – Di nuovo on line, dalle 11 di oggi, il sito Butac, Bufale un tanto al chilo, sequestrato dalla Procura di Bologna dopo la querela presentata all’oncologo Claudio Pagliara di San Vito dei Normanni, per diffamazione aggravata. Tutti gli articoli sono di nuovo leggibili, dopo quattro giorni di buio, ad eccezione di quello che riguarda il medico brindisino.

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I sigilli al sito internet

Quel testo, solo quello, resta “irraggiungibile” o, come si dice nel gergo tecnico dei navigatori su internet “not found”. I sigilli, infatti, sono rimasti unicamente in questo caso, in attesa che l’inchiesta arrivi al capolinea.

La competenza è del Tribunale di Bologna, al quale l’ufficio del pubblico ministero di Brindisi ha trasmesso la denuncia dell’oncologo, 66 anni, assistito dall’avvocato Gianluca Ferruccio Palazzo del foro di Brindisi.

La denuncia

Claudio PagliaraLa querela risale al mese scorso e ha per oggetto l’articolo dedicato a Pagliara e alle cure per il tumore risalente al 26 maggio 2015. Il titolo era il seguente: L’oncologo olistico e l’autoguarigione”, firmato da Gabriele Deckard. Non più leggibile dallo scorso 6 aprile.

“Io non ho mai detto in tutta la mia vita che il cancro si cura con la preghiera e la dieta e invece qualcuno ha scritto che si tratta di mia dichiarazioni. Niente di più falso”, sostiene il medico che è anche volto noto della tv, per aver partecipato a diverse trasmissioni della Rai, dalla rubrica Medicina del Tg1 a Report. Dopo aver letto le affermazioni diffuse dal sito Butac, Pagliara ha lamentato di essere stato diffamato, con conseguente lesioni della sua dignità professionale e della sua immagine. (Nella foto accanto Pagliara)

I danni

“Danni alla carriera di 40 anni, scanditi anche da pubblicazioni scientifiche”, ha rimarcato il suo legale. Il penalista ha respinto l’accusa di censura mossa da più parti sui social network, dopo che si era diffusa la notizia del sequestro. Discussione nella quale è intervenuto anche il direttore del tg de La 7, Enrico Mentana.

Nell’articolo contestato c’era scritto anche: “Ci troviamo davanti a un caso in cui l’iscrizione all’albo non è garanzia di professionalità: nonostante le specializzazioni conseguite, l’oncologo in questione pratica e diffonde le teorie della medicina olistica. Per chi non lo sapesse, trattasi di “medicina alternativa” – fuffa”. E ancora: “Per raggiungere questa condizione, il medico olistico a volte evita di prescrivere interventi o medicinali spesso necessari e, con estrema presunzione, suggerisce “alternative” come la preghiera, la meditazione  e le diete più strampalate che mirano a “correggere” il “benessere” del paziente.”

Le dichiarazioni ritenute false

gianluca palazzo-2“Tutto falso”, sostiene il medico. falso”, sostiene il medico. “Sembra che l’autore dell’articolo faccia un’opera di manipolazione artificiale del mio pensiero, non solo per offendere, ma addirittura per istigare a comportamenti lesivi della mia persona e della mia onorabilità”. Per questo il suo legale aveva chiesto e ottenuto il sequestro in via preventiva del sito. Richiesta accolta in toto e poi ridimensionata, con limitazione dei “sigilli” al solo articolo. Che resta oscurato. (Nella foto al lato Palazzo)

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