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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Il grande lavoro di squadra dei soccorritori: "Siamo contentissimi"

I pompieri hanno operato con tecniche Taf e Saf per salvare i 30 migranti abbandonati sotto la scogliera di Cerano. Collaborazione perfetta con 118, carabinieri, guardia di finanza e polizia stradale. "Ognuno ha fatto il suo"

BRINDISI – Uno dei primi migranti in cui si sono imbattuti i vigili del fuoco è stato una padre di famiglia che disperato, facendo riferimento alla moglie e a un figlio, urlava in inglese: “In the sea, in the sea (in mare, in mare)”. A quel punto i soccorritori intervenuti ieri (5 febbraio) sulla falesia di Torre Mattarelle, in località Cerano, per prestare soccorso a decine di persone che erano state appena abbandonate al freddo e al buio da scafisti senza scrupoli, hanno subito capito che c’erano donne e bambini ai piedi di una scogliera alta 8-9 metri, ammassati su un fazzoletto di battigia.

I pompieri del comando provinciale di Brindisi sono stati allertati dai carabinieri della locale compagnia poco dopo le ore 20 Vigili del fuoco soccorrono migranti, sbarco località Mattarelle 2-3-3, quando sono stati intercettati dei gruppetti di profughi fra la strada litoranea a sud del capoluogo e la superstrada 613 Brindisi-Lecce. Sul posto si è recata una prima squadra composta da cinque vigili del fuoco, alla quale successivamente se n’è aggiunta una seconda composta da altri cinque uomini.  Complessivamente sono 12 i pompieri (quasi tutti quelli in servizio nella serata di ieri presso la caserma di via Nicola Brandi) che hanno operato per salvare vite umane fino a notte fonda.

Il terreno era impervio. Orientarsi era complicatissimo. “Siamo riusciti con tecniche Taf (una tecnica per l’individuazione dei luoghi sconosciuti, ndr) – afferma un soccorritore – a individuare il punto in cui era avvenuto lo sbarco”. Dalla sommità della scogliera, grazie anche al fascio di luce proiettato da una motovedetta della Capitaneria di porto di Brindisi (presente sul posto anche con un mezzo di terra), i vigili del fuoco hanno scorto una trentina di persone ammucchiate l’una sull’altra, fra cui una ventina di bambini.

“Una volta chiarito il quadro della situazione – spiega ancora uno dei vigili del fuoco impegnati nel difficile intervento – abbiamo iniziato le operazioni di recupero con tecniche Saf (Soccorso speleo alpino fluviale, ndr), facendo scendere giù uno specialista, ancorato con le funi, per visionare lo stato di salute delle persone. Quando il collega ci ha riferito che non vi erano feriti, abbiamo montato una scala italiana (un particolare tipo di scala utilizzata quasi esclusivamente dai Vigili del Fuoco italiani, ndr) ancorata in sicurezza e un po’ alla volta abbiamo iniziato il recupero dei migranti”. 

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I primi ad essere stati tratti in salvo sono stati un paio di lattanti di 2-3 mesi l’uno. Poi sono stati soccorsi i ragazzi, le donne e gli uomini. “Dopo aver salvato tutte le persone – prosegue il soccorritore – abbiamo recuperato anche i loro beni, consegnandoli ai medici del personale del 118 (sono tre le ambulanze provenienti rispettivamente da Tuturano San Pietro Vernotico e l’ospedale Perrino recatesi sul posto, ndr)". Da lì, gli stranieri sono stati condotti verso la sala ricevimenti di Borgo Ducale (trasformata in un punto di raccolta di tutti i migranti recuperati nel corso della notte dai carabinieri, da una pattuglia della polizia stradale e dalla guardia di finanza) a bordo di un pullman messo a disposizione dallo stesso comando provinciale dei vigili del fuoco e di un bus della Stp (società di trasporto pubblico).

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Stavano tutti bene (alla fine ne sono stati recuperati 64, tutti di nazionalità irachena). I più provati sono stati trasferiti in ospedale per le cure del caso. La collaborazione instauratasi fra vigili del fuoco, carabinieri, personale del 118, Capitaneria di porto, finanzieri e polizia stradale, insomma, è stata impeccabile. “Ognuno ha fatto il suo – dichiara con orgoglio uno dei vigili del fuoco – sono stati tutti bravissimi a rispettare i loro ruoli, in assoluta sicurezza. In una situazione così difficile, si poteva agire solo con un ottimo lavoro di squadra. Siamo contentissimi per quello che abbiamo fatto”. 

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