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Cronaca Villa Castelli

Il Tar annulla il bilancio 2014: consiglio comunale a rischio scioglimento

Il parere del collegio dei revisori dei conti non era stato consegnato per tempo ai consiglieri comunali di minoranza. Per questo il Tar di Lecce, accogliendo il ricorso presentato dai consiglieri d’opposizione Giovanni Barletta e Franvesco Amico (lista “Voi Villa Castelli), ha annullato le delibere del consiglio comunale di Villa Castelli riguardanti l’approvazione del bilancio preventivo e del consuntivo 2014

VILLA CASTELLI – Il parere del collegio dei revisori dei conti non era stato consegnato per tempo ai consiglieri comunali di minoranza. Per questo il Tar di Lecce, accogliendo il ricorso presentato dai consiglieri d’opposizione Giovanni Barletta e Franvesco Amico (lista “Voi Villa Castelli), ha annullato le delibere del consiglio comunale di Villa Castelli riguardanti l’approvazione del bilancio preventivo e del consuntivo 2014. E i ricorrenti, rappresentati dagli avvocati Enrico Pellegrini ed Alberto Maria Durante, adesso chiedono che il prefetto di Brindisi disponga “lo scioglimento immediato del consiglio comunale di Villa Castelli e la nomina del commissario straordinario del Comune”, amministrato da una giunta sinistra guidata dal sindaco Vitantonio Caliandro. 

Il consiglio comunale approvò il bilancio di previsione 2014 il 25 ottobre dello stesso anno. Il rendiconto venne approvato invece nel mese di aprile del 2015. I consiglieri, come previsto dal regolamento del Comune di Villa Castelli, “avrebbero dovuto disporre del bilancio di previsione e di tutti gli allegati, compreso il parere dell’organo di revisione – si legge nella sentenza del Tar - almeno cinque giorni prima della seduta di consiglio comunale convocata per l’approvazione del documento finanziario”.

Ma così non è stato, perché  “una volta convocata per il 25 ottobre 2014 la predetta seduta di consiglio comunale, i consiglieri non hanno potuto prendere visione del parere dei revisori che risulta deliberato solo il 22 ottobre 2014, ma mai messo a disposizione dei ricorrenti in vista dell’assise cittadina”.

Tutto ciò “contrasta irrimediabilmente con l’esercizio delle prerogative da parte dei consiglieri comunali ricorrenti” i quali: “non hanno potuto fare altro che rivolgere plurime istanze di accesso agli atti evidenziando, ogni volta, la mancanza del parere dei revisori contabili”; “hanno limitato il loro apporto dialettico in aula alla espressione di un voto contrario all’approvazione del bilancio di previsione senza, però, partecipare al dibattito consiliare, a motivo del ritardo con il quale il progetto di bilancio di previsione è stato predisposto e reso disponibile per le varie verifiche necessario”. 

Nel respingere la tesi difensiva dell’amministrazione comunale, i giudici rimarcano come i consiglieri non avrebbero potuto analizzare in maniera adeguata “documenti di rilevante portata e di elevato tecnicismo nel termine, ritenuto generale, di 72 ore prima della tenuta della seduta!”. 

Stessa situazione si è riproposta anche in occasione della deliberazione riguardante il conto consuntivo approvata dal consiglio comunale il 30 aprile 2015, poiché il documento è accompagnato da una relazione del relatore unico “apparentemente confezionata il 10 aprile 2015”, ma in realtà, secondo il Tar, “non esiste alcuna certezza legale in merito alla data di effettiva acquisizione agli atti dell’amministrazione del predetto parere, né tantomeno vi è certezza circa la tempestiva messa a disposizione del documento in favore dei consiglieri comunali”. 

E adesso, dunque, la palla passa al prefetto, che alla luce della decisione del Tar, potrebbe disporre lo scioglimento del consiglio comunale. 

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