Il veto del commissario: niente più matrimoni in ristoranti e locali privati
Il Comune di Brindisi revoca la delibera dello scorso aprile che autorizzava matrimoni con rito civile anche in immobili esterni alla casa comunale, come ristoranti e strutture ricettive. Giuffré: "Era inopportuno"
BRINDISI – Niente più matrimoni con rito civile in ristoranti, strutture ricettive e locali privati. Il commissario straordinario del Comune di Brindisi, Santi Giuffré, ha annullato la delibera emessa lo scorso 12 maggio che autorizzava le nozze in immobili esterni alla casa comunale, con un’ulteriore delibera pubblicata oggi sull’albo pretorio del Comune di Brindisi.
Il precedente provvedimento, emanato dalla giunta all’epoca guidata dalla sindaca Angela Carluccio, “in accoglimento delle richieste in tal senso pervenute da parte di operatori locali e di semplici cittadini, aveva riconosciuto, in via generale, la possibilità di celebrazione di matrimoni di rito civile, anche in immobili esterni alla ‘Casa Comunale’, presso strutture ricettive private ed edifici di particolare pregio storico, architettonico, ambientale o artistico”.
“Tale riconoscimento generale veniva, con lo stesso atto – si legge nella delibera - vincolato all'esperimento di una procedura valutativa ed autorizzativa da parte degli uffici comunali, finalizzata a verificare le istanze pervenute nonché a successivi provvedimenti di riconoscimento della facoltà in parola in capo ai locali così individuati”.
Oggi, però, è arrivato il dietro front di Giuffré, il quale ritiene “non condivisibile la esposta facoltà in relazione alla considerazione della inopportunità dell’istituzione di uno o più uffici separati dello stato civile e di estensione, quindi, della qualificazione di ‘Casa Comunale’ ad immobili quali strutture ricettive, ristoranti, locali di spettacolo”. Per questo i matrimoni civili potranno essere autorizzati solo nelle sedi istituzionali del Comune.