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Cronaca

Illuminazione Commenda, il Tar annulla la gara d'appalto

BRINDISI – Annullato l’affidamento dell’appalto per i “lavori di ristrutturazione dell’impianto di pubblica illuminazione del rione Commenda” alla azienda “Sme Scarl” e annullati tutti gli atti dell’amministrazione comunale di Brindisi connessi a questo affidamento avvenuto il 27 maggio dello scorso anno nonostante la diffida presentata il 6 luglio dello scorso anno dalla ditta “Alfa Impianti Snc”, secondo la quale alla ditta prima classificata mancavano i requisiti richiesti.

BRINDISI – Annullato l’affidamento dell’appalto per i “lavori di ristrutturazione dell’impianto di pubblica illuminazione del rione Commenda” alla azienda “Sme Scarl” e annullati tutti gli atti dell’amministrazione comunale di Brindisi connessi a questo affidamento avvenuto il 27 maggio dello scorso anno nonostante la diffida presentata il 6 luglio dello scorso anno dalla ditta “Alfa Impianti Snc”, secondo la quale alla ditta prima classificata mancavano i requisiti richiesti.

La terza sezione del Tar di Lecce ( Antonio Cavallari, presidente, Ettore Manca, primo Referendario ed estensore, Luca De Gennaro, referendario) ha accolto il ricorso della “Alfa Impianti”, assistita dall’avvocato Danilo D’Arpa, presentato contro il Comune di Brindisi, assistito dagli avvocati Emanuela Guarino e Francesco Trane, e contro la “Sme Scarl” difesa da Roberto Palmisano. L’avvocato D’Arpa nel ricorso ha sostenuto, tra le altre cose, la carenza del requisito (non avere carichi pendenti in materia di appalti) e “la violazione della legge per la mancata applicazione della sanzione connessa alla falsità della dichiarazione relativa al possesso del requisito richiesto”.

La gara era stata aggiudicata alla “Sme” con un ribasso del 47,86%, mentre l’ “Alfa” veniva collocata seconda con il ribasso del 47.07%. “L’allegato A del bando di gara, richiamato dall’art. 14 del bando medesimo, prescriveva – scrivono i giudici -, con riferimento al legale rappresentante dell’impresa, obbliga la presentazione di una dichiarazione relativa all’assenza di “sentenze, ancorché non definitive, relative a reati che precludano la partecipazione alle gare d’appalto”. Invece la signora Anna Maria Perrilli, presidente del consiglio di amministrazione della “Sme”, presenta una dichiarazione ritenuta dal Tar incompleta “poiché relativa alle sole sentenze definitive”.

E siccome questa dichiarazione non è stata presentata la posizione della “Sme” era irregolare e, dunque, la gara va annullata.

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