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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Impianto Cdr, Nubile blocca i camion provenienti da San Donaci

Ennesima scintilla nella gestione dell'impianto di Cdr, in via per Pandi, che rischia di compromettere i rapporti già precari tra alcuni Comuni e la società Nubile in qualità di gestore: è successo che i camion carichi di rifiuti provenienti da San Donaci sono stati bloccati e rispediti indietro, scatenando un casus belli che rischia di approdare in Procura

BRINDISI – Ennesima scintilla nella gestione dell’impianto di Cdr, in via per Pandi, che rischia di compromettere i rapporti già precari tra alcuni Comuni e la società Nubile in qualità di gestore: è successo che i camion carichi di rifiuti provenienti da San Donaci sono stati bloccati e rispediti indietro, scatenando un casus belli che rischia di approdare in Procura. 

Al momento si fa sentire  - a voce -  la sorpresa mista a disappunto, se non proprio rabbia, del sindaco dell’Amministrazione di San Donaci, Domenico Fina, ieri costretto a far fronte a una situazione di emergenza, che attende ancora di capire. Perché il primo cittadino del Comune che fa parte dell’Aro Brindisi 2, sostiene di non aver ottenuto spiegazioni: “Aspettiamo di sapere cosa sia successo nella giornata di ieri (7 settembre, ndr) quando due mezzi sono stati fermati per cui non è stato possibile procedere con il conferimento”, dice. “Per ora confidiamo nel senso di responsabilità di tutti e ricordiamo a chi non lo sapesse, che San Donaci purtroppo, e lo sottolineo, non fa ancora la raccolta differenziata che è stata bandita solo di recente (con la gara decennale, ndr) e che il codice dei rifiuti arrivati all’impianto di Brindisi è tale da consentire il regolare conferimento essendo appunto indifferenziato”.

“Non ci è stato possibile accertare le ragioni del blocco neppure quando io stesso ho chiesto ai vigili urbani di verificare sul posto quanto stava accadendo, ma è evidente che non si può aspettare per sempre, per cui se a breve non arriveranno spiegazioni, sarà la magistratura a pronunciarsi perché chiederò di chiarire questo aspetto”, dice il sindaco Fina determinato a venire a capo della quaestio. Che per ora appare incomprensibile. Non c’è stata, peraltro, una pronuncia della società Nubile a titolo di chiarimento. Facile immaginare che in caso di prolungato silenzio Domenico Fina scriverà in Procura, allegando documenti ritenuti utili alla ricostruzione della vicenda.

A Brindisi, intanto, chi ha sentito il bisogno di scrivere, è stato il sindaco Mimmo Consales, in veste di presidente dell’Oga, l’organo di governo d’ambito: si è rivolto a un ex pm, Michele Emiliano, da maggio governatore della Regione Puglia per chiedere un incontro sul ciclo dei rifiuti, ammettendo – per la prima volta – che nel capoluogo e in provincia la situazione è “esplosiva”. Parole sue, affidate a una nota stampa.

La causa? “Il provvedimento di chiusura (ed il successivo sequestro) della discarica di bacino e del conseguente ricorso ad un impianto privato, con un enorme aggravio di costi a carico dei Comuni e quindi dei cittadini”, si legge nel comunicato firmato da Consales, in cui si fa riferimento ai sigilli apposti dai carabinieri del Noe al sito di Autigno, di proprietà del Comune di Brindisi e gestito da Nubile, così come l’impianto di Cdr, con conseguente dirottamento dei rifiuti nella discarica Formica. “In quell’impianto (Autigno), nel corso degli anni, sono confluiti rifiuti provenienti dalle province di Bari e di Lecce per far fronte ad uno stato emergenziale che è diffuso a tutta la regione”, ricorda Consales. “Essere stati solidali con altri territori in difficoltà, però, non può ripercuotersi sui brindisini a cui oggi è demandato il compito di risolvere il problema”.

Cosa è non solo possibile, ma doveroso fare è scritto nelle righe successive: “E’ evidente, pertanto, che necessita un intervento della Regione Puglia per reperire le risorse necessarie ad attuare una bonifica che non può essere differita nel tempo. Da qui la richiesta di incontro rivolta al Presidente Emiliano ed al suo assessore all’Ambiente affinché si possano individuare immediatamente soluzioni percorribili. In quella sede, solleciteremo anche la definizione del finanziamento per un impianto di compostaggio, atteso che Brindisi ha tutte le carte in regola per realizzarlo nella sua zona industriale”. Sull’impianto di compostaggio si è espresso di recente il Consiglio comunale, con i voti della maggioranza di centrosinistra.  “Sono certo che Emiliano saprà cogliere la gravità della situazione”.

Ma Consales non è stato il primo a chiedere l’intervento del  neo governatore della Puglia: la settimana scorsa hanno fatto tappa a Bari i rappresentanti di alcuni dei Comuni dell’Aro 1, dopo il blocco dei compattatori avvenuti all’ingresso del sito di via per Pandi dopo che i controlli hanno portato ad evidenziare la mancata corrispondenza tra i codici rifiuti indicati nei documenti e il materiale avviato all’impianto, non già indifferenziato ma umido.

Chiaro, a questo punto, che più passano i giorni, più sale il livello di tensione sul fronte dei rifiuti, materia oggetto di inchieste per ora parallele avviate dalla Digos e dai carabinieri del Noe.

In particolare, Consales ha chiesto ad Emiliano di valutare la concreta possibilità di istituire degli appositi fondi, nell’ambito delle proprie disponibilità di bilancio, da destinare agli interventi di messa in sicurezza e bonifica della discarica comunale di contrada Autigno. Allo stesso tempo, il primo cittadino di Brindisi chiede al Presidente della Regione Puglia di valutare la proposta dell’Oga BR di utilizzare i fondi disponibili per il parziale finanziamento di un impianto di compostaggio da realizzare (così come deliberato dal Consiglio Comunale) in agro di Brindisi.

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