rotate-mobile
Cronaca

Impianto di Cdr: altri 15 giorni per decidere sul progetto di riattivazione

Ci vorranno almeno altri 15 giorni per decidere il destino dell'impianto di Cdr situato sulla strada per Pandi, sotto sequestro da una settimana nell'ambito dell'inchiesta sfociata nell'arresto del sindaco dimissionario di Brindisi, Mimmo Consales, e dell'ex amministratore della Nubile, Luca Screti

BRINDISI – Ci vorranno almeno altri 15 giorni per decidere il destino dell’impianto di Cdr situato sulla strada per Pandi, sotto sequestro da una settimana nell’ambito dell’inchiesta sfociata nell’arresto del sindaco dimissionario di Brindisi, Mimmo Consales, e dell’ex amministratore della Nubile, Luca Screti. Nel corso di una riunione tecnica svoltasi venerdì (12 febbraio) in Regione, negli uffici della struttura commissariale dell’Oga (Organo di governo d’ambito), sono state  vagliate varie proposte per la riattivazione del sito (fermo dallo scorso dicembre a seguito dell’uscita di scena della Nubile) in attesa di procedere con gli interventi di revamping. L’unica soluzione che ha trovato il consenso di tutte le parti in causa (sub commissari Oga, Provincia, Arpa) è quella messa sul tavolo dai tecnici dell’Oga.

Questi hanno suggerito di avviare una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza alla raccolta differenziata (che nel capoluogo è ferma alla disastrosa percentuale del 27,39 per cento), per  ridurre la percentuale di frazione umida dei rifiuti che arrivano presso l’impianto di trattamento. In questo modo si otterrebbero tre risultati: la riduzione dell’indice respirometrico del rifiuti; il rallentamento del processo di fermentazione; la riduzione del periodo di permanenza della spazzatura presso le celle di biostabilizzazione, che secondo le stime dei tecnici dell’Oga potrebbe scendere da 14 giorni, come previsto dalle normative vigenti, a 7 giorni. Tutto ciò al costo di circa un milione di euro.

Ma tecnicismi a parte, la vera questione che interessa alla cittadinanza e ai 40 ex lavoratori della Nubile senza lavoro e senza stipendio da mesi è la seguente: quanto occorrerà per riattivare questo martoriato impianto, dotandolo di tecnologie al passo coi tempi? Sicuramente occorreranno alcuni mesi, se si considera che la soluzione prospettata dai tecnici dell’Oga richiederebbe 250 giorni. A questo punto la ditta alla quale il presidente della Regione Michele Emiliano ha affidato l’impianto attraverso un’ordinanza, la partecipata Amiu di Bari, dovrà predisporre un progetto conforme alle linee guida indicate dall’Oga e dovrà presentarlo in occasione del prossimo tavolo tecnico, previsto fra 15 giorni.

Se tale progetto otterrà il via libera, la Regione rilascerà l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) alla ditta barese (quella rilasciata al vecchio gestore, la Nubile appunto, è stata sospesa per 180 giorni) e si potrà partire con i lavori. Ma quando si parla di rifiuti, bisogna districarsi nei meandri di una complessa normativa. E con la lente della procura puntata sia sull’impianto di Cdr che sulla discarica comunale di Autigno (anch’essa sotto sequestro nell’ambito di una seconda inchiesta sull’inquinamento della falda in cui sono coinvolti lo stesso Screti e i tecnici di Arpa, Oga e Provincia), non sono ammissibili deroghe.

Per questo è stato scartato un progetto presentato dall’Amiu che avrebbe garantito la riapertura dell’impianto nel giro di un paio di settimane, previo riconoscimento di una serie di deroghe ambientali alle quali l’Arpa ha opposto un no secco. Impraticabile anche una seconda ipotesi avanzata dall’Amiu che prevedeva la riattivazione dell’impianto entro 250 giorni, con una configurazione secondo la quale si sarebbero potute trattare al suo interno solo 70 tonnellate di rifiuti al giorno: troppo poco se si considera che soltanto il comune capoluogo ne produce 100 al giorno. 

Fin quando l'impienato non tornerà in funzione, i nove comuni della provincia di Brindisi che conferivano presso la discarica di “soccorso” di "Formica Ambiente" (nei confronti della quale la Provincia ha avviato la procedura di sospensione dell’Aia per inquinamento della falda, sulla base dei rilievi effettuati dai tecnici dell’Arpa di Brindisi) sosteranno costi esorbitanti per il servizio di trasporto dei rifiuti presso gli impianti di Cdr salentini di Poggiardo e Cavallino con successivo conferimento presso la discarica di Statte (Taranto). E ancora per molti mesi, purtroppo, sarà questo il percorso seguito dalla spazzatura brindisina. 

La protesta dei lavoratori ex Nubile - I 40 ex lavoratori della Nubile, intanto, sempre più in apprensione per il loro estino, fanno sapere di aver programmato per mercoledì prossimo, 17 febbraio, una manifestazione di protesta che si svolgerà all'esterno della Regione. Questo perché gli stessi "che dal 4 gennaio hanno cercato ed intrapreso varie forme di dialogo con le istituzioni quali il prefetto di Brindisi, il presidente della Regione Puglia, task force al fine della salvaguardia dei propri posti di lavoro quand'anche prevista dal Ccnl di categoria 'Igiene Ambientale' e del Dlg n. 152 del 3/04/2006, ad oggi non hanno ottenuto nessuna risposta o istituzione di un tavolo tecnico nel quale definire modalità e tempi per il loro rientro al lavoro". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Impianto di Cdr: altri 15 giorni per decidere sul progetto di riattivazione

BrindisiReport è in caricamento