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Cronaca Via Andrea Mantegna

Impianto sportivo allo sfascio in città. "Una vergogna giocare su quel campo"

Ci siamo lasciati alle spalle il 2014 già da tre mesi, e con il 2015 abbiamo smesso l'investitura di "Città europea dello sport". Un titolo altisonante, che ha portato nella casse dell'Amministrazione una fetta dei circa 50 milioni di euro stanziati dalla Commissione Aces, un organo europeo preposto alla promozione dell'attività sportive dilettantistiche

BRINDISI - Ci siamo lasciati alle spalle il 2014 già da tre mesi, e con il 2015 abbiamo smesso l’investitura di “Città europea dello sport”. Un titolo altisonante, che ha portato nella casse dell’Amministrazione una fetta dei circa 50 milioni di euro stanziati dalla Commissione Aces, un organo europeo preposto alla promozione dell’attività sportive dilettantistiche con un occhio di riguardo allo sviluppo di adeguate infrastrutture.Il campo di rugby dell'impianto Buscicchio 4-2

L’Amministrazione comunale ha, durante l’anno, programmato una serie di eventi sportivi, circa 60: dal canottaggio alla boxe, passando dall’atletica leggera alle arti marziali. Eventi non memorabili che, a detta di molti, hanno deluso le aspettative dei cittadini per un riconoscimento molto sentito dalla comunità, da sempre impegnata, attivamente e non, nelle più svariate discipline sportive.

Detto questo, è mai possibile che una città con un interesse e una partecipazione che spesso sfocia nel maniacale, e dopo un anno trascorso da rappresentante dello sport in Europa, debba far vergognare di se un giovane sportivo?

Purtroppo la risposta è si. “Domenica affronteremo in casa la squadra del Barletta e la figuraccia che faremo sarà pessima” a scrivere alla redazione di BrindisiReport.it uno dei 20 atleti di Brindisi Buks, la squadra di football americano che ha avuto dal Comune la possibilità di giocare ed allenarsi presso l’impianto sportivo “Buscicchio”, in via Mantegna, nel quartiere Sant’Elia.

IL VIDEO DEL REPORTAGE ALL'INTERNO DELL'IMPIANTO BUSCICCHIO

L'impianto Buscicchio-2La consapevolezza dell’andare incontro ad una brutta figura non va cercata nello scarso rendimento della squadra, la preoccupazione che ha colpito il ragazzo, tanto da inviare una mail d’aiuto alla nostra redazione, è da imputare invece alla condizione di “abbandono e degrado” in cui versa il centro sportivo. Non solo il manto erboso “mai curato e privo di manutenzione” che potrebbe addirittura portare gli arbitri a sospendere la partita con la conseguente vittoria a tavolino della squadra ospite, ma anche l’inadeguatezza degli spogliatoi, che spesso non permettono agli atleti neppure la sacrosanta doccia calda di fine partita, queste le preoccupazioni del giovane atleta.

Una situazione d’imbarazzo per la squadra di football americano, una situazione che non dovrebbe minimamente porsi in una città che fino a pochissimi mesi fa si fregiava del titolo di “Città europea dello sport” e che non ha mai lesinato l’autocompiacimento apponendo con grande generosità targhe commemorative in ogni dove. 

Una la si può trovare anche in corrispondenza dell’entrata di “Buscicchio”, è una bella targa che, avvicinandocisi, non lascia dubbi sul titolo rivestito, ma che, con un minimo gesto della testa, a destra e sinistra, pone molti interrogativi.

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