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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Impiegati veterani e dalla mano lunga

BRINDISI – Tutti con un lungo stato di servizio, i dipendenti delle Poste Italiane che a Brindisi nel centro di smistamento presso la stazione ferroviaria di piazza Crispi, oltre che inserire la corrispondenza nei contenitori per le varie destinazioni spesso e volentieri aprivano i plichi che al tatto sembravano loro interessanti, e si impadronivano del contenuto. Imprecisabile l’arco di tempo trascorso dall’inizio di questi comportamenti illegali da parte di ognun o degli indagati, sino all’ultimo giorno di servizio prima degli arresti. Chissà quante lettere non sono arrivate a destinazione “grazie” a loro. Un fatto gravissimo per l’immagine del servizio, anche superiore alla gravità dei reati di peculato pluriaggravato e violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, continuata ed aggravata.

BRINDISI – Tutti con un lungo stato di servizio, i dipendenti delle Poste Italiane che a Brindisi nel centro di smistamento presso la stazione ferroviaria di piazza Crispi, oltre che inserire la corrispondenza nei contenitori per le varie destinazioni  spesso e volentieri aprivano i plichi che al tatto sembravano loro interessanti, e si impadronivano del contenuto. Imprecisabile l’arco di tempo trascorso dall’inizio di questi comportamenti illegali da parte di ognun o degli indagati, sino all’ultimo giorno di servizio prima degli arresti. Chissà quante lettere non sono arrivate a destinazione “grazie” a loro. Un fatto gravissimo per l’immagine del servizio, anche superiore alla gravità dei reati di peculato pluriaggravato e  violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, continuata ed aggravata.

Francesco Meuli (63 anni, di Brindisi), Giuseppe Miccoli (53 anni, di San Donaci),  Giuseppe Peluso (51 anni, di Brindisi), Guido Cirillo (57 anni, di San Donaci), Giuseppe Macchia (57 anni, di Brindisi);  Daniela Santoro (59 anni,  di Brindisi), alla fine sono stati incastrati dalle videocamere spia piazzate dalla Polizia postale nelle stanze del centro di smistamento. Ma la prima segnalazione ufficiale dell’incremento dei plichi contenenti gadget e oggetti di valore fu inoltrata alla stessa Polpost nel febbraio 2011. Il materiale probatorio è stato raccolto nel giro di meno di due mesi, tra il maggio ed il giugno scorsi.

Per l’amministrazione postale ha partecipato stamani alla conferenza stampa  tenuta a palazzo di giustizia dal procuratore capo Marco Dinapoli anche Salvatore Malerba, responsabile della sicurezza del servizio per l’Italia Meridionale di Poste Italiane. Su quanto sia stato tempestivo l’intervento sulle manomissioni in corso nel centro di smistamento di Brindisi, però, nessuno può dirlo tranne gli autori dei reati, che sono stati tutti opportunamente sospesi dal servizio in attesa dell’esito degli iter processuali. Nelle loro tasche, dicono gli investigatori, è finito di tutto, persino telefoni cellulari oltre che cd, riviste in abbonamento  e acquisti effettuati on line da ignari cittadini.

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