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Cronaca

Riciclaggio, assolto Oscar Cannone: l'accusa aveva chiesto 6 anni

La sentenza: “Il fatto non sussiste”. Dissequestrati la ditta Euro Plast e altri beni. L’accusa imbastita sui presunti proventi degli anni di Marlboro-city contestati al padre

BRINDISI – “Il fatto non sussiste”, non c’è stato riciclaggio e per Oscar Cannone, imprenditore brindisino, è arrivata la sentenza di assoluzione con annesso dissequestro dell’azienda Euro Plast Srl e dei beni, inizialmente finiti sotto sigillo, per un valore di due milioni e mezzo di euro. La pronuncia del Tribunale di Brindisi, in composizione collegiale, è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi, al termine del dibattimento nel quale la società a responsabilità limitata era stata citata per l’illecito amministrativo: i giudici hanno concluso con l’esclusione di ogni illecito sia per la srl che per l’imputato Cannone, difeso dall’avvocato Giuliano Calabrese.

Il sostituto procuratore Giuseppe De Nozza, titolare del fascicolo d’inchiesta, aveva chiesto l’affermazione della responsabilità penale di Cannone, confermando l’imputazione di riciclaggio con condanna alla pena di sei anni di reclusione, con la conferma di tutto quanto era stato sottoposto a sequestro. Il processo di primo grado è scaturito dalla conclusione delle indagini delegate ai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e imbastite partendo dal padre dell’imprenditore, Ciro, ritenuto coinvolto in attività legate al contrabbando di sigarette negli anni in cui Brindisi era diventata una sorta di Marlboro City.

Gli accertamenti avevano evidenziato una sproporzione tra i redditi dichiarati da Cannone figlio e il valore dei beni a lui riconducibili. Il caso era nato da un supplemento di indagine connesso all'inchiesta Cash Flow Ii sempre a carico di Ciro (defunto) e Oscar Cannone.

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