In cambio di tre punti della patente tre grammi di coca. "E neppure buona"
BRINDISI - Acconsente a fornire il suo nominativo, per farsi decurtare tre punti dalla patente al posto di un altro, in cambio di tre dosi di cocaina. L'altro era uno degli spacciatori finiti in manette dopo l'operazione “Wide Pushing” della squadra mobile che ha portato a 9 arresti e sei indagati per illecita detenzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Il singolare dialogo emerge tra le numerose intercettazioni telefoniche e ambientali prodotte dagli investigatori, per incastrare il gruppo di pusher rifornivano brindisini e non di droga.
BRINDISI - Acconsente a fornire il suo nominativo, per farsi decurtare tre punti dalla patente al posto di un altro, in cambio di tre dosi di cocaina. L'altro era uno degli spacciatori finiti in manette dopo l'operazione “Wide Pushing” della squadra mobile che ha portato a 9 arresti e sei indagati per illecita detenzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Il singolare dialogo emerge tra le numerose intercettazioni telefoniche e ambientali prodotte dagli investigatori, per incastrare il gruppo di pusher rifornivano brindisini e non di droga.
E il consumatore ha anche modo di lamentarsi, perchè in cambio della decurtazione dei punti riceve un mezzo bidone. “Poca roba veramente… dammi un poco di coca buona, meh!” dice il tossicomane a Marco Greco (uno dei 9 arrestati) che gli risponde: “Entro oggi la devo andare a prendere, oggi pomeriggio fatti vedere che te ne do”. “Però dammela buona”, chiude il cliente. “La droga – hanno spiegato il questore Vincenzo Carella e il procuratore aggiunto Nicolangelo Ghizzardi – rappresentava il moltiplicatore economico del business della banda, una organizzazione forte la cui operatività riguardava i reati più fastidiosi tra cui estorsioni, furti e rapine”.
Il riferimento era al gruppo dei 12 finiti in manette, lo scorso 1 luglio, nell'operazione “Terra Bruciata”, sempre della squadra mobile, in cui finì in manette, tra gli altri anche il riarrestato Sandro Antonino. E la conferma del business degli stupefacenti, come nuova frontiera, arriva dai dialoghi intercettati tra Marco Greco e un suo interlocutore in cui sostiene: “Tutti con la droga stanno lavorando... ormai l’unica cosa che ti buschi (guadagni ndr) qualcosa, quella è rimasta”... “la dobbiamo andare a prendere a quaranta euro… qua a sessantacinque si trova”.
Dialoghi talvolta in forma criptica, talvolta espliciti come quando, in una conversazione, Sandro Antonino confida a Marco Greco in macchina, di avere acquistato un chilo di fumo spendendo 900 euro: “Tengo 900 euro del fumo… Il fumo l’ho preso… eh… un chilo solo ho preso”. Dialoghi compromettenti che hanno spalancato le porte del carcere per Raffaele Martena 24 anni, Sandro Antonino 28 anni, Luigi Lorenzo, 25 anni, Marco Greco, di 26 anni, Davide Tramacere, 27 anni, tutti di Brindisi già in galera. Manette anche per Girolamo Andrea Diodicibus, 25 anni, Francesco Ruggiero 27 anni, Antonio Facecchia 23 anni, P.T. 32anni.
Indagati a piede libero Mario De Blasi, 31 anni; Paolo Loiacono, 43 anni; Angelo Mazzotta, 31 anni; Francesco Palazzo, 31 anni; Francesco Ruggiero, 30 anni; Angelo Spagnolo, 29 anni.