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Cronaca

In fiamme la pineta di San Cataldo

LECCE – E’ in atto una vera e propria lotta contro il tempo per domare un incendio che fin dalla tarda mattinata di oggi sta divorando ettari di bosco sulla strada che collega San Foca a San Cataldo, in provincia di Lecce, lambendo alcuni residence.

LECCE – E’ in atto una vera e propria lotta contro il tempo per domare un incendio che fin dalla tarda mattinata di oggi sta divorando ettari di bosco sulla strada che collega San Foca a San Cataldo, in provincia di Lecce. La zona, frequentata anche da numerosi turisti brindisini, è diventata teatro di una battaglia fra i Vigili del Fuoco del Comando di Lecce, supportati dagli uomini della Guardia forestale, e un fronte del fuoco che si estende per chilometri.

E’ stato richiesto anche l’intervento di un mezzo aereo decollato da Lamezia Terme per monitorare d’alto la situazione. Le fiamme hanno lambito le abitazioni e sfiorato le villette del villaggio di “Campoverde”. Se non fosse stato per il nastro d’asfalto della strada che lo costeggia, trasformatosi in una sorta di barriera protettiva, anche il residence sarebbe stato travolto dalle lingue di fuoco.

La San Foca – San Cataldo è stata chiusa al traffico: misura necessaria per garantire la sicurezza degli automobilisti (anche se alcuni di loro, certamente non consapevoli della reale portata dell’incendio, pare abbiano storto il naso nei confronti dei vigili urbani) e agevolare le operazioni di spegnimento delle fiamme.

Il fronte più critico si è aperto nei pressi di San Cataldo, dove le raffiche di vento hanno spinto il fuoco verso la vicina oasi naturale delle Cesine, minacciata più volte, di recente, dalle lingue di fuoco. Preoccupazione anche per gli abitanti della frazione “Papa Wojtyla”, piccolo agglomerato di case sorto a ridosso della strada statale.

Diverse squadre di Vigili del Fuoco e della Forestale sono sul posto da ore. I centralini delle sale operative dei due enti sono inondati di segnalazioni. L’incendio, fino ad ora, ha distrutto alberi, bassa macchia, segnaletica stradale e pali, riducendo in cenere distese di terreno. Quasi sicuramente, c’è la mano dell’uomo dietro quest’incendio. Che si tratti di un contadino intento a ripulire un terreno senza le dovute precazioni, di uno speculatore o di un piromane, però, è ancora troppo presto per stabilirlo.

 

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