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In salvo a Catania con il "San Giorgio": è stato un miracolo, dicono due brindisini

CATANIA - "Essere riusciti a tornare in Italia per noi è un miracolo, lì cominciava ad essere triste". Lo ha detto stamattina Francesco Baldassarre, 34 anni, sbarcato dalla nave anfibia della Marina Militare, il "San Giorgio", che aveva prelevato 258 cittadini occidentali nel porto di Misuraca. Baldassarre era in Libia assieme al padre Gino, di 54 anni. Entrambi di Brindisi, sono dipendenti della «Tecnomontaggi» e sono rientrati in Italia su disposizione della loro azienda.

CATANIA - "Essere riusciti a tornare in Italia per noi è un miracolo, lì cominciava ad essere triste". Lo ha detto stamattina Francesco Baldassarre, 34 anni, sbarcato dalla nave anfibia della Marina Militare, il "San Giorgio", che aveva prelevato 258 cittadini occidentali nel porto di Misuraca. Baldassarre era in Libia assieme al padre Gino, di 54 anni. Entrambi di Brindisi, sono dipendenti della «Tecnomontaggi» e sono rientrati in Italia su disposizione della loro azienda.

"Arrivare sulla nave è stato un pò problematico - aggiungono i Baldassarre -. Ci fermavano ai posti di blocco, erano armati, comunque ci hanno scortati e sentivamo dire che a 15 chilometri da noi stavano bombardando l'aeroporto di Misurata". I due dipendrenti di Tecnomontaggi hanno poi raccontato ai giornalisti presenti che la situazione nel campo dove erano ospitati "era abbastanza tranquilla". Padre e figlio hanno detto che le attività dell'azienda erano ferme da martedì scorso. "Ci hanno trattati bene - ha detto Guido Baldassarre - i libici ci hanno trattati bene".

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