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Cronaca Ceglie Messapica

In tanti per l’estremo saluto al commerciante trovato impiccato

CEGLIE MESSAPICA - La rabbia, lo sconcerto. E il dolore: fortissimo, e nonostante tutto composto, dei famigliari. Si sono svolti nel pomeriggio di oggi - nella chiesa di Don Guanella - i funerali di Lorenzo Urso: il settantaseienne commerciante cegliese trovato impiccato l’8 febbraio scorso ad un albero accanto alla sua villa, in contrada Frutto. In tanti si sono stretti attorno ai familiari. Una solidarietà lunga tre giorni, culminata nell’estremo saluto allo sfortunato ed affermato venditore di auto.

CEGLIE MESSAPICA - La rabbia, lo sconcerto. E  il dolore: fortissimo, e nonostante tutto composto, dei familiari. Si sono svolti nel pomeriggio di oggi - nella chiesa di Don Guanella - i funerali di Lorenzo Urso: il settantaseienne commerciante cegliese trovato impiccato l’8 febbraio scorso ad un albero accanto alla sua villa, in contrada Frutto. In tanti si sono stretti attorno alla moglie e ai figli di Urso. Una solidarietà lunga tre giorni, culminata nell’estremo saluto allo sfortunato ed affermato  venditore di auto.

“Spetta a Dio il Giudizio finale, a noi il dovere di riflettere ogni giorno su quanto la violenza offenda e calpesti la dignità degli uomini. Il Signore ci è accanto quando ci smarriamo. E se abbiamo Fede non ci mancherà mai il conforto, la consolazione la forza per guardare avanti”.

Una riflessione ad alta voce, quella di Don Giacomo Lombardi, parroco della Chiesa di Don Guanella, che dal pulpito ha incoraggiato a non perdere mai la speranza, neppure di fronte a un lutto difficile da accettare, perché improvviso. Parole rivolte in primo luogo alla famiglia di Lorenzo Urso. La salma dello sfortunato commerciante cegliese è giunta in chiesa seguita da un lungo corteo e preceduta dalla banda del paese, che ha accompagnato il feretro sino al sagrato. Poi l’ultimo, pietoso viaggio, scandito sempre dai suonatori. Sino all’ultima nota, sino all’addio.

Resta irrisolto, intanto, il “giallo” sulle dinamiche della tragedia. L’autopsia condotta nella tarda serata di mercoledì scorso dal medico legale Antonio Carusi ha accertato che il decesso di Urso è avvenuto per soffocamento, risultando così compatibile con l’azione del cappio stretto attorno al collo della vittima. Non è ancora chiara, invece, l’origine delle ecchimosi trovate in varie parti del corpo. Per comprenderne la natura bisognerà attendere l’esito dell’esame dei tessuti prelevati dal cadavere, poiché ad una prima valutazione oggettiva tali ematomi potrebbero essere stati causati da una caduta, ma anche da percosse. I lividi rilevati sul corpo senza vita di Urso, l’altro ieri mattina, erano uno degli elementi sospetti che avevano indotto il pm a procedere per omicidio, e non per suicidio. Le indagini sono attualmente coordinate dal pm di turno, Raffaele Casto.

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