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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

In viaggio con mezzo chilo di eroina

BOLOGNA - Due tunisini e un brindisino, per un terzetto stupefacente: beccato in flagranza. Bloccati da una volante alla periferia del capoluogo emiliano, avrebbero tentato invano di disfarsi di un ingente carico di eroina: la droga è stata sequestrata ed i corrieri sono finiti in manette. Tra loro anche un brindisino: Adriano Santoro (41 anni, già noto alle forze dell’ordine). Gli agenti della Questura di Bologna hanno intercettato la comitiva nel corso di un normale controllo stradale.

BOLOGNA - Due tunisini e un brindisino, per un terzetto stupefacente: beccato in flagranza. Bloccati da una volante alla periferia del capoluogo emiliano, avrebbero tentato invano di disfarsi di un ingente carico di eroina: la droga è stata sequestrata ed i corrieri sono finiti in manette. Tra loro anche un brindisino: Adriano Santoro (41 anni, già noto alle forze dell’ordine). Gli agenti della Questura di Bologna hanno intercettato la comitiva nel corso di un normale controllo stradale. 

Alla vista dei poliziotti i tre, a bordo di un furgone Fiat Iveco, avrebbero cercato una via di fuga ma sarebbero stati fermati prima che riuscissero a prendere il largo. L’operazione delle pattuglie, impegnate nel servizio di posto di blocco, si è così concluso con l'arresto del trio.

I fatti risalgono a Lunedì sera. Attorno alle 21.30 una volante del 113 ha fermato un furgone Fiat Iveco con tre persone a bordo mentre percorreva via Mattei, alla periferia di Bologna. Alla vista degli agenti il gruppetto ha cercato di sparpagliarsi. Un tunisino di 33 anni, Hassan Lassmar, gia' noto alle forze dell'ordine e clandestino, ha tentato la fuga gettando un involucro nel quale c'erano 514 grammi di eroina. La droga è stata subito recuperata e posta sottosequestro da parte della polizia. Quanto al giovane, è stato bloccato dopo un breve inseguimento.

Fuga corta anche per Adriano Santoro e per un altro tunisino di 43 anni: Zrelli Nouriden (anche lui già finito nei guai in passato per reati analoghi).  Su disposizione del pm di turno, Domenico Ambrosino, i tre sono finiti nel carcere bolognese della Dozza, chiamati a difendersi dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

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