CEGLIE MESSAPICA – A Ceglie si riaccende la polemica dopo l’incendio che la notte fra domenica 1 e maggio e lunedì 2 maggio ha investito tre auto parcheggiate in via Enrico Fermi: ennesimo episodio di una lunga scia di attentati incendiari (soprattutto ai danni di auto) che va avanti da mesi. A infervorare il cima politico è una nota di Angelo Gasparro, rappresentante dell’associazione “Per la bussola”, già consigliere e assessore di Ceglie.

Gasparro attacca il sindaco Luigi Caroli e gli esponenti della maggioranza di centrosinistra, poiché questi “continuano a dire che Ceglie tutto sommato è un paese vivibile” e “anzi chi denuncia questi atti criminosi dovrebbe stare zitto perché danneggia l’immagine della città”.

Gasparro reputa “grave l’assenza totale di iniziative da parte del sindaco responsabile unico della sicurezza” e per questo chiede “urgentemente che si faccia promotore di una convocazione del comitato provinciale per la sicurezza di cui è componente, che si tenga nella città di Ceglie alla presenza di tutte le istituzioni”.

Non solo, Gasparro chiede anche che il primo cittadino “si faccia promotore di un incontro fra tutte le forze di polizia allargato agli istituti di vigilanza affinché ci sia un coordinamento e una maggiore vigilanza del territorio”. A detta di Gasparro “tali atti di criminalità non sono più accettabili come non sono accettabili atti di criminalità nelle nostre campagne anche ai danni di numerosi turisti che hanno investito nel nostro territorio attraverso acquisti di immobili per trascorrere le vacanze”. Gasparro infine invita il sindaco “a trarre le conseguenze se non è nemmeno in grado di garantire la sicurezza sul territorio cegliese”.