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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Decesso a Restinco dopo incendio per protesta: due arresti e tre denunce

A perdere la vita un 38enne di origini marocchine. In stato di arresto sono finiti un georgiano e un tunisino “per aver cagionato la morte del cittadino marocchino come conseguenza del reato di danneggiamento della struttura pubblica”

BRINDISI – Un decesso, un intossicato, due arresti e tre denunce. Gravi danni alla struttura. E’ questo il bilancio di una serie di incendi appiccati per protesta nella mattinata di ieri, lunedì 19 dicembre, nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Restinco. A perdere la vita un 38enne di origini marocchine. In stato di arresto sono finiti un georgiano e un tunisino “per aver cagionato la morte del cittadino marocchino come conseguenza del reato di danneggiamento della struttura pubblica”. Denunciati, invece, un gambiano per aver appiccato il primo incendio e un egiziano, “per essersi opposto con resistenza attiva in modo violento alle operazioni, proferendo minacce gravi nei confronti degli Agenti” e un cittadino capoverdiano “per aver lanciato suppellettili contro gli operatori”.

I disordini sono cominciati alle 12.30: sono stati incendiati alcuni materassi all’interno di un lotto “repentinamente domato dalle Forze di Polizia, da personale di Vigilanza presente sul posto e dai Vigili del Fuoco”. Le prime attività riguardo a questo episodio hanno consentito individuare immediatamente l’autore, un cittadino gambiano, poi denunciato. 

Poco dopo, attorno alle 13.35, all’interno di una delle camerate dello stesso lotto è stato appiccato un nuovo incendio, che purtroppo ha portato alla morte il marocchino di 38 anni. Sul posto si sono immediatamente recati gli agenti della Questura di Brindisi, oltre ai vigili del fuoco e al personale del 118. Per il 38enne non c’è stato nulla da fare. 

“La visione delle immagini ha consentito agli agenti della Squadra Mobile e al Pubblico Ministero di turno, immediatamente giunto sul posto, di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e trarre in arresto due extracomunitari, un georgiano e un tunisino, per aver cagionato la morte del cittadino marocchino come conseguenza del reato di danneggiamento della struttura pubblica. Dopo essere stati sottoposti ad interrogatorio dal Pubblico Ministero i due arrestati venivano associati alla locale Casa Circondariale”. Oltre ai due denunciati per essersi opposti agli agenti. 

I restanti occupanti dei lotti interessati dagli incendi sono stati  messi in sicurezza e sono in corso le operazioni di ricollocamento presso altri Cpr del territorio nazionale. Inoltre, sono stati disposti servizi continuativi dal pomeriggio e per i successivi turni serali e notturni, nonché è stato intensificato il servizio di vigilanza esterna al Centro al fine di evitare ulteriori azioni di turbativa. 

La nota di Anpi

La sezione Anpi Brindisi “Vincenzo Gigante” ha appreso con angoscia e dolore la notizia della tragedia che si è consumata a Restinco, sede del Cpr (centro di permanenza per i rimpatri) di Brindisi dove oggi è deceduto un ospite ed un altro è rimasto intossicato. Non è la prima volta che a Restinco accadono tragedie provocate dalle assurde condizioni di vita di chi è rinchiuso in tali strutture, veri e propri lager. Già il garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, nel suo rapporto, riscontra e segnala la fatiscenza delle strutture, la sistematica disapplicazione delle norme, l’assenza di protocolli tra enti gestori e Asl, il totale isolamento di tali strutture dal territorio, la nullafacenza forzata per assenza di qualsiasi attività dedicata agli “ospiti”. E il Cpr di Restinco non è un’eccezione. A Brindisi Anpi, la Comunità africana, il Forum per cambiare l’ordine delle cose, la società civile sono scesi in piazza lo scorso anno assieme ad altre associazioni per denunciare questo stato di cose. Ribadiamo: i Cpr vanno chiusi subito. Va garantita la vita a tutti. Va restituita laa dignità a tutti.  

Articolo aggiornato alle 12.30 di martedì 20 dicembre (arresti e denunce)

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