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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Asl, falsi invalidi e ossigeno facile: in Appello parola ai difensori

Iniziate le arringhe dei penalisti: 19 imputati, il pg ha chiesto la condanna per tutti ad eccezione di Roberto Rizzo, medico di Brindisi. Nove anni invocati per Manisco e sei per l'avvocato Manna. Contestati peculato e truffa. Parti civili: Asl, Inps e Ministero della Salute

BRINDISI – Parola ai difensori degli imputati nel processo d’Appello scaturito dall’inchiesta su falsi invalidi e ossigenoterapia: in 19 confidano in una riforma della sentenza del Tribunale di Brindisi, a cui ha fatto espresso rinvio il procuratore generale che ha già chiesto la conferma delle condanne per tutti, eccezione fatta per il medico di Brindisi Roberto Rizzo.

Solo per Rizzo il pg ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato, dopo la condanna a un anno e mezzo, mentre per gli altri, ha confermato le imputazioni di truffa e peculato, a cominciare dallo pneumologo Vincenzo Manisco e dall’avvocato Francesco Manna, ha aderito al teorema accusatorio imbastito dal pubblico ministero della Procura di Brindisi, Giuseppe De Nozza, titolare dell’inchiesta Diafoirus”, dal nome del malato immaginario descritto da Molière. Il tribunale e la procura di LecceL’inchiesta portò a 15 arresti all’alba del 23 ottobre 2007: secondo l'accusa ci sarebbero state false certificazioni di invalidità anche finalizzate a forniture di ossigenoterapia non dovute, due filoni riuniti in uno dopo le informative dei carabinieri.

Per Manisco, il pg ha chiesto la conferma della pena pari a nove anni di reclusione, per l’avvocato di Ostuni Manna, a sei anni. I difensori dei due, gli avvocati Donato Musa e Salvatore De Stradis, prenderanno la parola in occasione della prossima udienza, calendarizzata a fine gennaio. La sentenza, invece, è attesa per febbraio salvo rinvii.

In primo grado, con sentenza del collegio giudicante presieduto da Gabriele Perna, nel mese di luglio 2014 furono condannati anche: Cosimo Pio Danese, a tre anni; Giuseppe Flores, un anno e sei mesi; Maria Petrosillo, un anno e sei mesi; Umberto Epicoco un anno e 6 mesi; Anna Valenti un anno e sei mesi; Maria Semeraro tre anni; Michele Vindice un anno e sei mesi; Vincenzo Chiaramida un anno e 300 euro di multa; Francesca De Netto due anni e 6 mesi; Alberto Chirico due anni; Pasqualino Urgese un anno e sei mesi e 500 euro di multa; Giuseppe Gabriele un anno e 8 mesi e 500 euro di multa; Annamaria Leo un anno e 3 mesi; Annamaria Leoci un anno e 300 euro di multa; Margherita Boffo un anno e 300 euro di multa; Angelo De Biasi due anni e 9 mesi; Antonio Cosimo Lubelli tre anni.

Non luogo a procedere per intervenuta  prescrizione: Ivana Ortese, Pasquale Mancini, B. M., Domenico Capasso, Francesco Trisciullo; Luigi Rubino; Giuseppe Epifani. Assolti: Antonio Citarella; Giuseppe Capasso; Floriana Tafuro; Maria Perez.

In primo grado venne ritenuta colpevole la società Linde Medicale, condannata a pagare una sanzione pecuniaria di 90mila euro con interdizione a contrattare con la pubblica amministrazione per un anno.

I giudici di Brindisi ammisero al dibattimento come parti civili la Asl rappresentata dall’avvocato Rosario Almiento, l’Inps e il Ministero della Salute. I legali si sono riportati alle conclusioni del rappresentante della pubblica accusa. Con la sentenza del 2014 furono riconosciute le seguenti provvisionali: per Vito Cavaliere, da liquidarsi in sede civile diecimila euro; per la Asl di Brindisi 50mila euro così come per il Ministero e per l’Inps sede civile e 50mila euro di provvisionale.

Il collegio difensivo è composto oltre che agli avvocati già citati, da Massimo Manfreda, Laura Beltrami, Augusto Conte, Fabio Di Bello, Silvia Franciosa, Giuseppina Oriente, Gianfrancesco Castrignanò, Ada Flores, Angela Epifani, Michele Fino, Vito Melpignano. 

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