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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Inchiesta sui rifiuti: ci sono 12 persone iscritte nel registro degli indagati

BRINDISI - Soprattutto nei giorni della protesta, quando gli operai si opponevano al piano industriale della nuova azienda, la Monteco, la notizia - anticipata da BrindisiReport.it - iniziava a circolare con una certa insistenza. Oggi, non solo ci sono conferme sempre maggiori, ma emergono anche nuovi elementi sull’inchiesta relativa all’affare-rifiuti, o comunque a tutte le vicende riguardanti l’appalto per la nettezza urbana.

BRINDISI - Soprattutto nei giorni della protesta, quando gli operai si opponevano al piano industriale della nuova azienda, la Monteco, la notizia - anticipata da BrindisiReport.it - iniziava a circolare con una certa insistenza. Oggi, non solo ci sono conferme sempre maggiori, ma emergono anche nuovi elementi sull’inchiesta relativa all’affare-rifiuti, o comunque a tutte le vicende riguardanti l’appalto per la nettezza urbana.

Dodici persone sono attualmente iscritte sul registro degli indagati, e le ipotesi di reato sono diverse: tra queste, minacce e anche corruzione. Impossibile, al momento, sapere chi sia finito nel mirino della magistratura. Di sicuro, la Procura di Brindisi ha dato seguito a quanto era in qualche maniera emerso qualche mese fa, nel periodo della protesta: già all’epoca, infatti, prima si disse che la Procura stesse seguendo con attenzione le varie vicende, poi si parlò dell’esistenza di una vera e propria inchiesta.

Sin dall'inizio è stata la Digos a seguire passo dopo passo l’evolversi della situazione, a cominciare dai retroscena delle manifestazioni di protesta attuate dai lavoratori – sostenuti in questo caso dai sindacati – che si opponevano al piano industriale presentato da Monteco, società che attraverso un affidamento diretto dal Comune gestisce il servizio di raccolta rifiuti (da marzo ha infatti preso il posto di Innovambiente, con cui l’Amministrazione aveva chiuso i rapporti dopo le accuse di inadempienze).

Il momento più duro della protesta si era registrato nei primi giorni del mese di giugno, quando dopo le assemblee convocate dai sindacati si decise per un blocco completo dell’attività, e l’immondizia che non venne raccolta dai cassonetti per tre giorni consecutivi, con conseguenti disagi per i cittadini e per l’igiene pubblica. Solo l’intervento delle autorità, prefetto in primis, e delle forze dell’ordine (partì anche qualche denuncia), la situazione tornò alla normalità, e la trattativa proseguì sui tavoli tecnici.

Un secondo spezzone di indagini, par di capire, è legato alle verifiche affidate al Noe dei carabinieri sulla gestione dei depositi di rifiuti speciali nella zona industriale di Brindisi che hanno già condotto alla scoperta di un episodio in cui un autocarro della Monteco, all'insaputa dell'azienda, aveva caricato scorie di materie plastiche e metalliche mimetizzandole sotto rifiuti solidi urbani, con destinazione finale la discarica comunale di Autigno.  Probabilmente la punta di un iceberg, e anche una delle possibili spiegazioni alla guerra sotterranea condotta contro Monteco.

Intanto, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che, senza entrare nel merito, ha però di fatto contrastato la sentenza del Tar che dava a sua volta ragione ad Ecotecnica (che protestava per essere stata esclusa dalla gara), il Comune ha deciso – con una delibera dello scorso 12 agosto – di ripristinare l’affidamento alla Monteco secondo l’impostazione originaria: non più quattro mesi, bensì due anni, in attesa di una nuova maxi-gara per un appalto quinquennale.

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