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Cronaca

Inchiesta sui rifiuti, Screti pensava al biogas con il sostegno di Consales

Voleva l'appalto nonostante fosse già assegnato ad un gruppo di imprese. Ma ci fu l'opposizione dell'ingegnere Gianluca Cuomo del Comune, ascoltato dai pm. Solo una testa di legno, il nuovo amministratore unico della Nubile

BRINDISI – Non solo combustibile da rifiuto, anche biogas come nuovo settore di business. L’imprenditore Luca Screti avrebbe mostrato un certo interesse davanti alla possibilità di sfruttare commercialmente il biogas estratto dalla discarica di Autigno, nonostante l’appalto fosse stato già affidato a un’Ati.

Sarebbe stata questa la nuova ambizione della società Nubile, svelata dalle indagini delegate alla Digos, con il coordinamento dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani. Un progetto stoppato, a quanto si apprende, da un funzionario del Comune di Brindisi, Gianluca Cuomo, in servizio presso il settore Ambiente e in forza all’Oga, poi commissariata. Perché sarebbe stato lui, l’ingegnere, a dire più volte “no” alla richiesta avanzata da Screti e sostenuta, sempre secondo l’accusa, dal sindaco Mimmo Consales e dal dirigente della ripartizione Igiene Urbana, Fabio Lacinio, quest’ultimo non indagato.

Consales, arrestato con l’accusa di corruzione sabato scorso, ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio di garanzia davanti al gip Giuseppe Licci che ha firmato l’ordinanza, la stessa che ha portato inizialmente in carcere l’imprenditore. Screti, infatti, è tornato nella sua villa nella serata di giovedì, a distanza di qualche ora dall’uscita dal tribunale di Consales, ma soprattutto – ed è questo l’elemento rilevante – 48 ore dopo aver incontrato i pm. Il colloquio tra Screti e i magistrati sarebbe avvenuto martedì scorso, dopo che l’indagato aveva fatto sapere di non voler sostenere l’interrogatorio.

Perché mai ha cambiato idea? E soprattutto cosa ha riferito l’imprenditore ai pubblici ministeri? Sicuramente qualcosa ritenuta di interesse investigativo, anche alla luce degli ultimi elementi raccolti in fase di indagine, rivelatisi determinanti per sostenere l’esistenza di esigenze cautelari concrete e attuali, dalla reiterazione del reato contestato, la corruzione, in uno con la truffa aggravata e la frode, all’inquinamento delle prove. E chiedere l’arresto.

E’ possibile che Screti abbia riferito altro rispetto all’affidamento in gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti di proprietà del Comune che La discarica di rifiuti solidi urbani di Autignocostituisce l’ossatura principale dell’inchiesta. Probabilmente i pm avranno chiesto spiegazioni sul biogas che avrebbe rappresentato un nuovo settore di lavoro per la Nubile nei rifiuti, ma soprattutto un nuovo elemento di contatto tra il privato e il sindaco dalle tinte definite opache.

Nel fascicolo dei magistrati ci sono i verbali delle dichiarazioni rese da Cuomo, in diverse occasioni, considerati attendibili quanto al contenuto perché l’ingegnere con le sue condotte ha dimostrato di essere estraneo al disegno sullo sfondo della discarica di Autigno.

Il sito, gestito dalla stessa Nubile sino al sequestro del 5 maggio 2015 per inquinamento della falda, è dotato di un impianto di estrazione del biogas prodotto dai rifiuti abbancati, da sfruttare per il recupero energetico. Cosa sarebbe successo nella ricostruzione dei pm? Che il Comune aveva indetto una gara d’appalto, aggiudicato a un’associazione temporanea di imprese, arrivate dalla Toscana in uno con una ditta salentina, con contratto di lunga durata essendo valido 20 anni, a far data dal 2006. L’ati voleva ampliare lo sfruttamento e per questo avrebbe chiesto all’Ente di procedere all’estrazione anche in altri due lotti di Autigno, nel frattempo ultimati.

Quanto al lotto numero quattro, era stato affidato all’Ati senza contratto e il Comune aveva ottenuto delle royalties milionarie dalla produzione di biogas. Ma Screti avrebbe manifestato interesse a occuparsene in prima persona, da qui la richiesta che sarebbe stata sostenuta o non rifiutata da Consales e Lacinio. Al contrario Cuomo aveva dato parere negativo e avrebbe anche espresso il timore di essere in qualche modo costretto a firmare un atto per l’affidamento in favore di Nubile, che considerava impossibile da adottare in quanto contrario agli interessi dell’Ente pubblico.

Quando l’argomento viene introdotto al Comune, la delega all’Ambiente è ancora nelle mani di Consales, in quel periodo alle prese con un rimpasto di Giunta che solo dopo avrebbe portato nell’esecutivo Antonio Monetti, per il Pd. L’istanza della ditta Nubile è del 20 giugno 2014, vale a dire due anni dopo essere entrata ad Autigno.

Proprio in virtù dei differenti punti di vista, l’argomento non viene portato in Giunta, ma il timore che avrebbe potuto esserci uno sviluppo è rimasto attuale, tanto da essere approfondito dai pm secondo i quali al Comune ci sarebbe stato un confronto piuttosto serrato tra Lacinio, in linea con Consales, e Cuomo. La delibera, in ogni caso, sarebbe stata congelata. Ma in relazione alle  richieste di Nubile, i magistrati inquirenti hanno sostenuto che i rapporti tra l’imprenditore e il sindaco in realtà non siano mai stati interrotti, a dispetto delle apparenze. E soprattutto della nomina di un nuovo amministratore unico per la Nubile, considerato una sorta di testa di legno, tanto più che non avrebbe esperienza nel settore dei rifiuti, avendo lavorato in quello assicurativo.

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