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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Brindisina cade in piazza Anime e chiede al Comune 131mila euro di danni

Prima la caduta nella centralissima piazza Anime, poi il ricovero in ospedale e a distanza di più di un anno e mezzo la richiesta di danni presentata al Comune per una somma record: 131.295 euro. Sissignore, sei cifre a titolo di risarcimento, sulle quali si pronuncerà il Tribunale di Brindisi il prossimo mese di ottobre. La richiesta di una donna dopo essere inciampata mentre metteva la spazzatura nel bidone. Udienza a ottobre. Rimpallo di responsabilità tra gli uffici pubblici

BRINDISI – Prima la caduta nella centralissima piazza Anime, poi il ricovero in ospedale e a distanza di più di un anno e mezzo la richiesta di danni presentata al Comune per una somma record: 131.295 euro. Sissignore, sei cifre a titolo di risarcimento, sulle quali si pronuncerà il Tribunale di Brindisi il prossimo mese di ottobre perché la malcapitata ha portato in giudizio l’amministrazione cittadina, sostenendo che l’unico responsabile sia appunto il Comune. L’udienza è stata calendarizzata e le parti  si vedranno in un’aula del palazzo di giustizia, sezione civile.

In attesa di capire quale sarà l’orientamento del giudice e quale, quindi, sarà la conclusione del processo, il caso fa clamore proprio per l’ammontare della richiesta risarcitoria, visto che – sino ad ora –richieste risarcitorie di tale entità non sono arrivate a palazzo di città. Per lo meno a memoria di chi segue, con un pizzico di polemica, le vicende amministrative (oltre che politiche) che riguardano il Comune.

E infatti, la notizia dell’atto di citazione che ha messo in allerta l’amministrazione, rimbalza proprio dal Palazzo. Il motivo? E’ presto detto: la necessità o quanto meno l’opportunità che l’ente si costituisca in giudizio per respingere al mittente la richiesta con annesso addebito sulla responsabilità di quanto accaduto.

Il compito spetterà agli avvocati interni del Comune, Francesco Trane e Monica Canepa, sebbene per espressa affermazione del primo, in qualità di dirigente del settore legale, la situazione non sia semplice, visto che le risposte arrivate dai colleghi funzionari degli uffici competenti, non sono state poi così d’aiuto. A volerla dire tutta, sembra che ci sia stato uno scaricabarile, un rimpallo tra diversi uffici, traffico, vigili urbani e Multiservizi.

La storia è questa: l’avvocato di una brindisina, A.F.,  ha “convenuto il Comune di Brindisi dinanzi al Tribunale per il giorno 26 ottobre 2015, al fine di ottenere il risarcimento dei danni conseguenti a un sinistro avvenuto il 12 dicembre 2014”. “Presunto sinistro”, si legge nella relazione firmata da Trane e presentata alla giunta, riunita lo scorso 19 agosto, per la nomina dei difensori.

La donna ha denunciato di essere caduta mentre percorreva piazza Anime: erano le 8,45 circa, lei stava andando a “riporre i rifiuti della raccolta differenziata negli appositi bidoni ivi allocati, quando, all’altezza dei cassonetti, è inciampata”. La causa della caduta è stata individuata in una “sporgenza esistente sul terreno”.

Il municipio di Brindisi-4La caduta avrebbe avuto conseguenze tali da rendere necessario il ricovero in ospedale per le lesioni riportate, sulla cui entità nulla è scritto nella relazione firmata da capo dell’ufficio legale del Comune, per via delle disposizioni in materia di privacy. Devono essere state di grave entità, stando all’ammontare della richiesta: 131.295 euro, somma che l’avvocato ha chiesto al Comune, ritenuto unico responsabile dell’accaduto, in virtù di quanto previsto dal Codice civile.

Due sono gli articoli presi in considerazione a sostegno della fondatezza delle pretesa: il 2051 a proposito del “danno cagionato da cosa in custodia” a cu fa eccezione il caso fortuito che deve essere provato e, in subordine, il 2043 su “fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto” e che “obbliga colui che lo ha commesso a risarcire il danno”. In altri termini, sempre l’amministrazione cittadina, secondo l’avvocato.

Di fronte a una simile contestazione, Trane ha chiesto agli uffici comunali “elementi utili ai fini di un’eventuale costituzione in giudizio”. Non una volta, ma due a distanza di un mese: la prima il 15 giugno, l’altra il 15 luglio, nella speranza di ricostruire la vicenda. A rispondere è stato il dirigente del settore trasporti, secondo cui sulla base della segnalazione del Comando della polizia municipale, il compito di ripristinare lo stato dei luoghi spettava alla Multiservizi, la società partecipata dell’amministrazione cittadina: il dissesto sarebbe derivato dal fatto che un “dissuasore di sosta era stato asportato da ignoti”.

“Sulla competenza della vigilanza e della custodia del demanio pubblico, è deputato il settore della Polizia municipale, mentre per la manutenzione dei paletti dissuasori, su strade prive di marciapiede, spetta al settore trasporti, che ne dispone l’installazione e i relativi ripristini a mezzo della Brindisi Multiservizi appaltatrice dei lavori”, si legge nella nota scritta dal responsabile della ripartizione Traffico.

Qual è la conclusione a cui è arrivato il dirigente dell’ufficio Legale? Che “gli elementi acquisiti non siano sufficienti per ma migliore difesa dell’ente”. In ogni caso “si ritiene opportuno costituirsi nel giudizio”, prevedendo anche la possibilità di chiamare in causa terzi. La partita si giocherà davanti al giudice.

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