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Cronaca

Incidente in fabbrica: "Morte inaccettabile"

BRINDISI - Un giorno dopo il mortale incidente di cui è rimasto vittima l'autista di pullman Claudio Saraceno, schiacciato sotto il veicolo in avaria mentre tentava una riparazione, all'interno del petrolchimico di Brindisi, le segreterie territoriali dei sindacati confederali dei lavoratori chimici hanno diramato un comunicato.

BRINDISI - Un giorno dopo il mortale incidente di cui è rimasto vittima l'autista di pullman Claudio Saraceno, schiacciato sotto il veicolo in avaria mentre tentava una riparazione, all'interno del petrolchimico di Brindisi, le segreterie territoriali dei sindacati confederali dei lavoratori chimici, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Ugl Chimici, hanno diramato un comunicato con cui "si associano all’immenso dolore che ha colpito la famiglia Saraceno, per la perdita del collega Claudio. Un tragico incidente che segna in maniera indelebile tutti quanti, in queste già difficili festività natalizie".

"Nel rispetto del cordoglio, ci preme sottolineare quanto oggi sia difficile per tutti la chimera di un posto di lavoro, ma in particolare quanto sia estremamente inaccettabile che un lavoratore non faccia ritorno dai suoi cari", si legge nella nota sindacale. "Si lavora per vivere, ma non si può morire a lavoro e quindi oltre allo sconforto subentra tanta rabbia in particolare quando accadono simili inspiegabili incidenti".

"Oggi è il momento del silenzio - dicono ancora i sindacati dei lavotratori chimici - e della vicinanza di tutti noi alla famiglia, in particolare alla moglie e ai figli, ma da subito bisogna ricercare le cause e le responsabilità, perché simili eventi non possono e non devono più accadere. E al di là del luogo dove è avvenuto, non si può omettere di sottolineare che simili tragedie, tra l’altro non riconducibili al sistema produttivo, all’interno del Petrolchimico non si verificavano da più di trant’anni".

"Per questo spetta a tutti quanti, dalle aziende committenti alle imprese appaltatrici, dagli enti preposti alle parti sociali, ma anche ai lavoratori stessi, ricercare soluzioni idonee atte a salvaguardare l’incolumità delle maestranze", sollecitano i sindacati.

 

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