rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Donaci

Meno gravi i feriti, pali pericolosi

MESAGNE – E’ ancora ricoverato in rianimazione e le sue condizioni non sono delle migliori ma, salvo imprevisti, non corre pericolo di vita il 18enne Ivan Santoro, di Mesagne, rimasto coinvolto nel pomeriggio di ieri in un tragico incidente stradale sulla provinciale 82 che collega San Donaci a Tuturano, dove ha perso la vita il suo amico, sempre di Mesagne, Carmelo Molfetta 18 anni, figlio del consigliere comunale di Sel, Pompeo. In ogni caso prima delle 48 ore la sua prognosi non potrà essere sciolta ma il ragazzo, per fortuna, respira autonomamente e non avrebbe riportato danni cerebrali. Compromessi l’omero e un polmone ma i medici sono speranzosi.

MESAGNE – E’ ancora ricoverato in rianimazione e le sue condizioni non sono delle migliori ma, salvo imprevisti, non corre pericolo di vita il 18enne Ivan Santoro, di Mesagne, rimasto coinvolto nel pomeriggio di ieri in un tragico incidente stradale sulla provinciale 82 che collega San Donaci a Tuturano, dove ha perso la vita il suo amico, sempre di Mesagne, Carmelo Molfetta 18 anni, figlio del consigliere comunale di Sel, Pompeo.  In ogni caso prima delle 48 ore la sua prognosi non potrà essere sciolta ma il ragazzo, per fortuna, respira autonomamente e non avrebbe riportato danni cerebrali. Compromessi l’omero e un polmone ma i medici sono speranzosi.

È indagato per omicidio colposo, così come prevede la prassi in caso di incidenti mortali, invece, Gianluca Rubino, il conducente della Peugeot 207 su cui viaggiavano gli altri due ragazzi. Tutti e tre si stavano dirigendo a Tuturano. Fino alla tarda serata di ieri, quando gli agenti del posto fisso di polizia dell’ospedale Perrino lo hanno interrogato, Rubino ha negato che era lui a guidare la Peugeot, che tra l’altro è intestata alla madre di Ivan Santoro. I due superstiti comunque, sono stati sottoposti agli esami tossicologici e alcolemici.

Oggi pomeriggio saranno celebrati i funerali del figlio del consigliere comunale Pompeo Molfetta. Un lutto che ha colpito tutta la città di Mesagne, che ha sconvolto quanti conoscevano il 18enne. Carmelo Molfetta frequentava la quinta D del liceo scientifico “E. Ferdinando” di Mesagne, era uno studente modello, buona promessa del calcio. Militava nella squadra del Carovigno e in passato aveva fatto parte del settore giovanile del Lecce. Mille progetti per la testa, come tutti i giovani della sua età.

Ieri pomeriggio, purtroppo tutto si è fermato. Carmelo Molfetta era seduto sul sedile posteriore della Peugeot 207 di colore grigio condotta da Gianlcuca Rubino. Alla guida c’era Gianluca Rubino e accanto Ivan Santoro.  I tre viaggiavano in direzione Tuturano. Poco dopo l’intersezione dove confluiscono le strade provinciali che conducono nei comuni  di San Pietro Vernotico, Mesagne, Tuturano e San Donaci, in direzione Tuturano, per cause non ancora chiare, l’auto è diventata incontrollabile: si è schiantata dapprima contro il penultimo palo della pubblica illuminazione presente sul ciglio della carreggiata, si è girata nel senso di marcia opposto a quello in cui stava procedendo ed è finita contro l’ultimo palo. Si è quasi piegata in due, il corpo del giovane Carmelo Molfetta è stato dilaniato dalle lamiere, per lui non c’è stato proprio nulla da fare. Gli altri due ragazzi, invece, sono stati trasportati d’urgenza in ospedale. Il conducente ha riportato Fratture guaribili in quasi un mese mentre Ivan Santoro è stato ricoverato nel reparto di rianimazione.

Al centro della polemica sulle cause dell’incidente ci sono finiti anche i pali a energia pulita della pubblica illuminazione di proprietà della Provincia di Brindisi, che, tra l’altro, non hanno nemmeno più la batteria che serve per trasformare la luce del sole in energia elettrica perché qualcuno l’ha rubata e nessuno l’ha mai più sostituita. Non è ancora chiaro se quei pali sono stati posizionati nel punto giusto o se avrebbero dovuto essere protetti in qualche modo per evitare che gli automobilisti ci finiscano contro.

Secondo il manuale 2011 della società specializzata in protezioni stradali Acs Acai Srl, “I pali per illuminazione sono pericolosi quando: sono interni all’area che dovrebbe essere libera da ostacoli, in quanto facilmente invasa da un veicolo in fuoriuscita;  la struttura non è deformabile per l’urto sono posti nello spartitraffico senza adeguata protezione. Questi ostacoli rientrano anche essi tra gli ostacoli fissi considerati dal decreto del ministro dei lavori pubblici 2367/giugno 2004”.

“Il Progetto Riser indica che si possono avere conseguenze serie per gli occupanti se il diametro è maggiore di 0.10 m e la velocità di impatto è maggiore di 40 km/h. Nel paragrafo 4 si confronta la pericolosità di questi ostacoli (o simili) con quella delle barriere di sicurezza. Da tale confronto si possono avere utili elementi per decidere se proteggere o meno con barriere di sicurezza. Se i pali sono posti fra loro ad una distanza minore di 40 m non possono considerarsi ostacoli puntuali”. Qui sotto il link dell'estratto del manuale.

estratto_manuale Acs Acai Srl 2011

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Meno gravi i feriti, pali pericolosi

BrindisiReport è in caricamento