Intervento/ Basta col massacro sui social, e più controlli sulle strade cittadine
L'avvenimento di sabato notte, è stato un episodio che ha sconvolto un città intera. Un tragedia che ha lasciato vuoto,dolore e turbamento nell'animo di chi conosceva Andrea o di chi, come me, ha avuto il piacere di incrociarlo fra i corridoi del Monticelli, scambiandoci qualche parola, dalla quale traspariva la bontà d'animo di un ragazzo andato via troppo presto
L'avvenimento di sabato notte, è stato un episodio che ha sconvolto un città intera. Un tragedia che ha lasciato vuoto,dolore e turbamento nell'animo di chi conosceva Andrea o di chi, come me, ha avuto il piacere di incrociarlo fra i corridoi del Monticelli, scambiandoci qualche parola, dalla quale traspariva la bontà d'animo di un ragazzo andato via troppo presto. Fermo restando tale immenso dolore, mi preme voler mettere in luce un fenomeno spiacevole osservato sui social.
Sin da subito, Facebook, e' stato invaso da falsi moralismi e demagogia; il ragazzo autore del misfatto, additato come omicida, come assassino; per lo più da gente che il sabato sera sfreccia per le vie della città in condizioni psico - fisiche, per il 90% dei casi, alterate e che quindi, sarebbe tranquillamente potuta essere nella tragica situazione del ragazzo autore dell'incidente.
Personalmente, ritengo che in un momento del genere ci sia solo il bisogno di silenzio, un silenzio sintomo di profondo rispetto per due famiglie, distrutte dal dolore. Rispetto sopratutto per Andrea, un ragazzo che doveva dare e ricevere ancora tanto dalla vita; ma anche per un altro ragazzo, che d'ora in poi dovrà vivere il resto della sua di vita con il peso di un errore imperdonabile.
Resta lo sgomento, ma da ragazzo quasi coetaneo, c'e' anche tanta rabbia nei confronti del Comune e delle forze dell'ordine, che non sono in grado di realizzare controlli adeguati e che quindi lasciano la città in balia di gente poco lucida, capace di compiere tali errori. Quando si cambierà tendenza? Quanti altri Andrea dovranno morire? (Andrea Niccoli)