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Incidenti stradali Torre Santa Susanna

Muore sulla strada del ritorno a casa dopo turno di notte

Carlo Di Sarno aveva 47 anni, era originario di Torre Santa Susanna: l’auto finita contro un albero. Aveva terminato il turno nell’ex Ilva alle 3 di oggi. Il cordoglio dell'assessore Borraccino: "Turno di lavoro massacrante"

TORRE SANTA SUSANNA –  L’ultima telefonata alla moglie che lo aspettava a casa. Un’ora più tardi, la tragedia: Carlo Di Sarno, originario di Torre Santa Susanna, è morto sul colpo, incastrato nell’abitacolo della sua auto, finita contro un albero, al lato della strada che lo avrebbe portato dalla sua famiglia dopo il turno di notte, nello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto.

L’incidente mortale

Aveva 47 anni. Lavorava come turnista alle dipendenze di ArcelorMittal Italia, capofila della cordata che si è aggiudicata la procedura di trasferimento del complesso aziendale Ilva. Aveva terminato attorno alle 3. Si era messo al volante della Renault Twingo per far ritorno nella sua abitazione, ma il destino ha deciso diversamente una volta che l’utilitaria è arrivata sulla provinciale che collega Oria a Torre Santa Susanna. Quando mancava poco per raggiungere la sua famiglia, l’auto di Carlo Di Sarnio, per cause ancora da accertare, è finita fuori strada e la marcia è stata interrotta da un ulivo.

Non c’è stato niente da fare per l’uomo. E’ morto sul colpo, stando a quanto si apprende. Gli operatori del 118 e i vigili del fuoco non hanno potuto fare niente, se non constatare il decesso una volta arrivati sul posto.

La dinamica

A lanciare l’allarme è stato un automobilista di passaggio attorno alle 4. La dinamica è al vaglio dei carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana e della stazione di Oria. Non è escluso, stando ai primissimi rilievi, che alla base della perdita di controllo dell’auto possa essere stato un colpo di sonno.

Il cordoglio dell'assessore Borraccino: "Turno di lavoro massacrante"

L'assessore regionale allo Svilupo economico, Cosimo Borraccino, esprime "cordoglio e vicinanza alla famiglia dell'operaio di Arcelor Mittal (ex Ilva) che questa mattina ha perso la vita in un incidente stradale, mentre tornava a casa a Torre Santa Susanna, dopo aver concluso un turno di lavoro massacrante, di 12 ore, poiché comprendente diverse ore di straordinario".

"Costringere i lavoratori a massacranti turni di straordinario, mentre si mantengono in esubero 1700 loro colleghi, disvela la natura di un capitalismo che, evidentemente, non ha mai abbandonato il suo modo di fare con il profitto che prevale su tutto. A quanto ci risulta, da diversi mesi gli oramai 8000 operai dell’acciaieria di Taranto, continuano ad essere sottoposti a lavoro straordinario. La tragedia che ha colpito Carlo e la sua famiglia, probabilmente era evitabile e la politica non può continuare a legittimare il primato del profitto sulla vita delle persone.

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