“Incidente stradali falsi e corruzione”: condanna definitiva per avvocato civilista
La Cassazione respinge il ricorso per Giuseppe Scuteri: due anni e 20 giorni, dopo assoluzione per un capo di imputazione prescrizione
BRINDISI – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso per l’avvocato civilista Giuseppe Scuteri, del foro di Brindisi, accusato di “corruzione” e di “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati”, in relazione a incidenti stradali, ricostruiti nell’inchiesta sulle truffe alle assicurazioni. Diventa così definitiva la condanna alla pena di due anni e venti giorni di reclusione.
La Cassazione
Gli Ermellini, nei giorni scorsi, hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato nell’interesse di Scuteri. Il procuratore generale aveva chiesto annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. La difesa del legale, affidata all’avvocato Riccardo Mele, del foro di Brindisi, ha già depositato una memoria in Procura in attesa della notifica dell’ordine di esecuzione della pena.
L’inchiesta
La condanna si riferisce a due capi di imputazione contestati a conclusione dell’inchiesta che nell’estate del 2010 portò a diversi arresti, sotto la voce “Ponci”, nome dato al blitz.
In quel primo troncone, furono indagati 52 brindisini. Diciassette le compagnie di assicurazioni riconosciute come parti lese e in quanto tali poi costituitesi in giudizio.
Scuteri finì sotto processo e scelse il dibattimento per dimostrare la propria innocenza. Venne assolto da un capo di imputazione, mentre per diversi fatti reato nei quali veniva indicato come concorrente nella condotta, ci fu dichiarazione di prescrizione essendo risalenti al 2007. A sopravvivere due contestazioni con riferimento al 2010.
La corruzione
La condanna, ora diventata definitiva, si riferisce alla corruzione contestata al legale in concorso con un ortopedico di Brindisi, in relazione al “rilascio di certificati medici falsi in quanto relativi a soggetti mai visitati e recanti una falsa data”, si legge nel capo di imputazione. “Su indicazione di Scuteri” era “certificata una durata della malattia aggravata rispetto al reale”. Il medico, secondo l’accusa, avrebbe “ricevuto denaro da Scuteri e/o dai beneficiari dei certificati denaro e utilità”.
Gli incidenti stradali
In concorso con un brindisino, il legale è stato accusato di aver “denunciato un sinistro aggravato nelle conseguenze relative alle lesioni personali, al fine di conseguire per sé l’indennizzo dell’assicurazione”. Accusa mossa con riferimento all’incidente denunciato il 30 luglio 2010 e a quello dell’11 ottobre 2010.