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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Incinta di otto mesi, perde il bambino: arriva l'archiviazione per la ginecologa

Dopo la denuncia dei genitori, il caso sotto la lente della Giustizia, che non ravvisa violazioni da parte della professionista

FRANCAVILLA FONTANA - Il dramma di una coppia e l'operato di un medico sotto la lente della Giustizia italiana. Due genitori perdono il bambino che stavano aspettando, a otto mesi. Scatta la denuncia nei confronti dell'ostetrica-ginecologa, ma la professionista ha agito in maniera conforme alle linee guida e la perdita del feto non è stata prevedibile e comunque non evitabile. Sono le conclusioni a cui è giunto il gip del Tribunale di Brindisi, che si è occupato del caso. L'indagata è stata difesa dall'avvocato Domenico Attanasi dello studio Open Avvocati, con l'ausilio, come consulente tecnico di parte, di Pantaleo Greco, professore ordinario di Ostetricia e Ginecologia presso l'Università degli studi di Ferrara. Il procedimento è stato archiviato, dalla giudice Stefania De Angelis, il 9 marzo 2023. Anche il pubblico ministero che si è occupato del caso aveva chiesto l'archiviazione.

Nel dicembre 2021 la coppia, che risiede in un comune del Tarantino, si accorge di aspettare un bambino. Si affidano a una dottoressa, medico chirurgo specialista in ostetricia-ginecologia con studio in un comune del Brindisino. La coppia si reca dalla specialista con cadenza mensile. Va tutto bene, fino alla visita del 15 luglio 2022. La dottoressa riferisce alla paziente che "il bambino non si stava nutrendo troppo bene". Poi, la specialista tranquillizza la coppia, spiegando che avrebbero dovuto allarmarsi solo qualora non avessero avvertito alcun movimento fetale. Avrebbero potuto attendere quattro giorni - aggiunge - per prenotare la presa in carico ospedaliera. Passano però tre giorni e la donna si accorge di non avvertire alcun movimento fetale. La coppia si reca al pronto soccorso di Francavilla Fontana. I medici riscontrano l'assenza di battito cardiaco del bambino. I sanitari dispongono il ricovero, ma non c'è più niente da fare: il bambino nasce morto. E' il 18 luglio 2022.

L'avvocato Domenico Attanasi

La coppia non si capacita di quanto accaduto, il dolore è tanto. Il 27 luglio 2022 presentano una denuncia-querela. La Giustizia si mette in moto. Il pm procede ad acquisire tutta la documentazione sanitaria completa della degenza ospedaliera riguardante la paziente. Non solo, dispone accertamenti medico-legali per verificare se fossero astrattamente ravvisabili profili di responsabilità in capo ai medici. Il consulente del pm esamina la documentazione e il referto dell'esame autoptico (l'autospia era stata disposta dal direttore sanitario ed eseguita presso l'ospedale Perrino di Brindisi). Riconduce la morte del bambino a "ipossia acuta instauratasi a seguito di patologia ostruttiva del funicolo ombelicale dovuta alla iperspiralizzazione del cordone". Insomma, come precisato dal consulente, talora il cordone ombelicale può presentare alcune anomalie che possono causare la morte del feto. La spiralizzazione è una di queste anomalie. E' "generalmente improvvisa, imprevedibile e non diagnosticabile".

Il consulente del pm sottolinea, inoltre, che nella gestione della gravidanza non è stata riscontrata alcuna difformità dalle linee guida o alterazione della condotta del sanitario. Inoltre, gli esami effettuati nell'ultima visita erano tutti nella norma. Conclude il consulente: la morte intrauterina fetale per ipossia acuta è un evento avverso imprevedibile e statisticamente raro. La possibilità di diagnosticare tale evento in ecografia è molto limitata e non riconducibile alle linee guida. Dunque, la dottoressa ha avuto un comportamento conforme alle linee guida. E' ecluso ogni nesso causale tra la condotta dell'ostetrica-ginecologa e l'evento. Alla luce di queste conclusioni, il pm che si occupa del caso chiede l'archiviazione. Il 9 marzo 2023 il gip del Tribunale di Brindisi la accoglie.

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