rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Chiazza inquinante nel porto industriale: si procede a carico di ignoti

Le analisi effettuate dall'Arpa non sciolgono il dubbio sull'origine della sostanza carboniosa rilevata il 21 gennaio

BRINDISI – Non c’è sovrapponibilità fra i campioni prelevati in mare e quelli prelevati nei mezzi che la società Enel produzione Spa ha impiegato per lo scarico del carbone dalla moto nave Hector. Una volta acquisiti i risultati completi delle analisi di laboratorio effettuate dall’Arpa, la Capitaneria di porto di Brindisi ha inoltrato una notizia di reato a cario di ignoti, per l’inquinamento causato dalla chiazza nera che la mattina del 21 gennaio galleggiava sullo specchio d’acqua del porto industriale di Brindisi, fra la diga di Punta Riso e il molo Enel di Costa Morena.

Tramite le prime analisi effettuate dall’Agenzia regionale per la Protezione era già stata appurata la presenza in mare di una sostanza di natura carboniosa. Si attendeva l’esito della comparazione, effettuata in contraddittorio con rappresentanti delle aziende coinvolte, per risalire alla provenienza di tale sostanza. Ma questo aspetto della vicenda, al momento, resta avvolto nel dubbio. 

“L’esito delle analisi effettuate – si legge in una nota della Capitaneria - ha posto in evidenza la ‘non sovrapponibilità, delle due sostanze prelevate, a livello di concentrazione di carbonio ed azoto elementare’.  “Le analisi effettuate sono state, dapprima di tipo chimico-fisico  - si legge ancora nel comunicatp - sulla composizione media dell’acqua di mare congiuntamente al polverino di carbone. Successivamente il dipartimento provinciale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa ha ritenuto necessario effettuare l’analisi ‘elementare’ su entrambi i campioni in modo da ottenere le percentuali di carbonio ed azoto ed il loro rapporto, considerato che entrambi sono di natura carboniosa”. 

Si tratta di una determinazione analitica che conduce esattamente alla reale composizione delle sostanze solide fornendo, in termini semplicistici, la ‘carta d’identità’ delle sostanze carboniose contenute in entrambi i campioni”. La Capitaneria di porto di Brindisi “ringrazia l’Arpa per il difficile compito svolto con solerzia e professionalità in considerazione dei risultati ottenuti, nonostante la difficoltà dello svolgimento delle analisi a causa dell’esiguità della quantità di polverino carbonioso contenuto nel campione dell’acqua di mare dovuta all’azione che l’ambiente marino ha svolto sul predetto campione. Non da ultimo si è apprezzato l’impegno profuso nello svolgere ben due esami analitici per ottenere dati scientifici certi”

La Capitaneria ribadisce infine “come già comunicato in precedenza, che l’inquinamento è stato prontamente contenuto e rimosso nella stessa giornata sotto il coordinamento di questa Capitaneria di porto”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiazza inquinante nel porto industriale: si procede a carico di ignoti

BrindisiReport è in caricamento