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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Industrie sicure: in 16 optano per l'abbreviato, processo ordinario per 3

Fra le 19 persone coinvolte nel procedimento giudiziario scaturito dall'operazione "Industrie sicure", 16 hanno chiesto di essere giudicate con rito abbreviato, mentre le altre si sottoporranno al processo ordinaria. Si tratta di Alessandro Carbone, 46 anni, Antimo Giosa 31 anni, e Tiziano Martina, 44 anni

BRINDISI – Fra le 19 persone coinvolte nel procedimento giudiziario scaturito dall’operazione “Industrie sicure”, 16 hanno chiesto di essere giudicate con rito abbreviato, mentre le altre tre si sottoporranno al processo ordinario. Si tratta di Alessandro Carbone, 46 anni, Antimo Giosa 31 anni, e Tiziano Martina, 44 anni. Questo è l’esito dell’udienza preliminare svoltasi stamanidavanti al gup del tribunale di Brindisi.

L’abbreviato riguarda invece: Antonio Leo, di Brindisi, 33 anni; Gianluca Giosa, 36 anni, di Brindisi; Tiziano Martina, 44 anni, di Brindisi; Davide Piccolo, di Brindisi; Antonio Caforio, di Brindisi, 44 anni; Orazio Lagatta, 22 anni; Cosimo Schena, 24 anni di Brindisi; Giovanni Nigro, di Brindisi, 31 anni; Francesco Pugliese, 29 anni, di Brindisi;Alessandro Frascaro, 28 anni, di Brindisi; Mario Cuneo, 22 anni di Brindisi; Antonio Brina, 25 anni di Brindis; Alessio Romano, 30 anni, di Brindisi; Raimondo Testini, 32 anni di Brindisi; Giovanni Valenti, 27 anni di Brindisi; Alessandro Lonoce, 28 anni di Brindisi.

Avevano patteggiato la pena: Diego Quarta, 37 anni, di Campi Salentina, residente a Monteroni, Magrì, 30 anni, di Mesagne, Gianfranco Maiorano, 48 anni,  Antonio Chiarella, 23 anni,  Arcangelo Urso, 56 anni, di Villa Castelli, residente a Brindisi, e Giacomo Urso, 55 anni, di Villa Castelli, residente a Brindisi. 

Il blitz scattò lo scorso 25 febbraio, quando i poliziotti della squadra mobile di Brindisi eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Stefania De Angelis, su richiesta del pm Marco D’Agostino.

Sulla base di quanto ricostruito dagli inquirenti, gli imputati sarebbero coinvolti in una serie di furti che fra la fine del 2012 e il gennaio del 2013 hanno colpito: gli stabilimenti delle aziende Scandiuzzi (la più martoriata), “Technogal service” e “Advanced control system srl”; l’inceneritore di Termomeccanica sulla strada per Pandi; tre impianti fotovoltaici situati rispettivamente a Salice Salentino (Lecce), Cellino San Marco e contrada Santa Lucia, nell’agro di Brindisi; l’appartamento di un privato cittadino.

L’obiettivo prediletto della presunta organizzazione era il rame. In poco più di un anno ne sarebbero stati rubati quasi 450 quintali, di cui 120 quintali recuperati. Il valore della refurtiva è di svariati milioni di euro. L'oro rosso veniva depositato in varie basi logistiche individuate dagli investigatori, prima di essere venduto.

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