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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Francavilla Fontana

Omicidio di Paolo Stasi: l'intercettazione sul presunto tentativo di ostacolare le indagini

I due giovani arrestati per l'uccisione del 19enne di Francavilla Fontana si sono presentati stamattina davanti al gip. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

FRANCAVILLA FONTANA – “Devi dire…’mi ha fermato’…mi ha puntato in testa e ha detto…accompagnami lì”. Il 18enne L.B. avrebbe suggerito al 21enne C.C. una fantasiosa ricostruzione dei fatti per sviare le indagini sull’omicidio di Paolo Stasi. E’ quanto emerge da una delle conversazioni riportate nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata lunedì mattina (22 maggio) ai due ragazzi, entrambi residenti a Francavilla Fontana, ritenuti gli unici responsabili dell’uccisione del 19enne, freddato il pomeriggio del 9 novembre 2022 sull’uscio della sua abitazione in via Occhi Bianchi, con due colpi di pistola. 

Gli interrogatori di garanzia

I due indagati, ristretti presso il carcere di Brindisi, si sono presentati stamattina (mercoledì 24 maggio) davanti al gip del tribunale di Brindisi, Vittorio Testi, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia. L’interrogatorio di L.B., difeso dall’avvocato Leonardo Andriulo, riguardava non l’omicidio, commesso quando l’indagato era ancora 17enne, ma i reati che secondo gli inquirenti sarebbero stati commessi dopo il compimento del 18esimo anno d’età, quindi a partire dal 13 novembre 2022. Si tratta di una serie di presunti episodi di detenzione ai fini di cessione di sostanza stupefacente in concorso con altri indagati. Su questo filone, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio di garanzia riguardante l’omicidio si svolgerà invece venerdì, davanti al gip presso il tribunale dei minori di Lecce.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche C.C., difeso dall’avvocato Michele Fino, accusato sia dell’uccisione di Paolo Stasi che di episodi di detenzione ai fini di cessione di droga.

Per la mattinata di domani sono in programma gli interrogatori della 25enne M.M., fidanzata di L.B., ristretta ai domiciliari, e di altri due indagati sottoposti a obbligo di dimora: la 21enne S.C., fidanzata di C.C., e il 21enne P.M. Questi rispondono solo dei reati in materia di droga. 

Il 21enne P.M. sarà contestualmente sottoposto sia a interrogatorio di garanzia per le vicende riportate nell’ordinanza di custodia cautelare che a interrogatorio di convalida dell’arresto in flagranza di reato effettuato lunedì, quando i carabinieri, recatisi presso la sua abitazione per notificargli il provvedimento restrittivo, lo hanno trovato in possesso di sostanze stupefacenti. 

Il sopralluogo in moto quattro giorni prima dell'omicidio

Il tentativo di ostacolare le indagini

Tornando al presunto tentativo di ostacolare le indagini, il dialogo in questione è stato intercettato dai carabinieri il 5 dicembre 2022. Due giorni prima era stato notificato a L.B. (17enne all’epoca dei fatti) un decreto di perquisizione presso la sua abitazione, dove i carabinieri recuperarono una somma di denaro pari circa a 9mila euro ritenuta provento o profitto dell’attività di cessione continuata di sostanza stupefacente, delle bustine di droga e una pistola scacciacani a gas. 

Il gip: "Avevano intenzione di uccidere anche la madre della vittima"

Già da alcuni giorni trapelavano sui giornali delle indiscrezioni sulle indagini che evidentemente dovevano aver allarmato i due amici. L.B suggerì quindi al suo interlocutore una versione di comodo per ostacolare l’inchiesta. In sostanza il 18enne invita il 21enne, nel caso in cui fosse stato interrogato dalle forze dell’ordine, a dichiarare di essere stato fermato dall’ipotetico assassino mentre si trovava alla guida della sua auto e sotto la minaccia di un’arma di averlo costretto ad accompagnarlo in un posto. C.C., però, non pare per nulla convinto di questa “strategia difensiva”, tant’è che la definisce "l’ultima spiaggia”. 

Secondo il gip Vittorio Testi, L.B., grazie anche alla fuga di notizie dei giorni precedenti, era consapevole del fatto che le telecamere installate nei pressi dell’abitazione di Paolo Stasi avessero ripreso il killer ma che gli inquirenti non avessero potuto ancora identificarlo, in quanto aveva il volto coperto dal cappuccio di una felpa. 

Tali conversazioni sono quindi “rilevanti – scrive il gip – non solo perché confermano ulteriormente, in termini di gravità giudiziaria e sulla base degli elementi forniti alle autorità inquirenti, il pieno coinvolgimento dei due indagati nell’uccisione di Paolo Stasi, ma anche perché dimostrano come i medesimi indagati abbiano tentato di ostacolare le indagini con comportamenti attivi, sfruttando le fughe di notizie che si sono verificate fra la fine di novembre e l’inizio di dicembre del 2022”. 

Sono complessivamente otto le persone indagate nell’ambito dell’operazione dei carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Brindisi, coordinati dalla Procura di Brindisi e da quella dei minori presso il tribunale di Lecce, limitatamente alla posizione di L.B. Il reato di omicidio premeditato è contestato solo a L.B. e C.C. Gli altri sei indagati (fra cui una 24enne ristretta ai domiciliari e due 20enni sottoposti a obbligo di dimora) rispondono di reati in materia di sostanze stupefacenti. Stamattina (mercoledì 24 maggio) sono in programma gli interrogatori di garanzia davanti al gip.

Articolo aggiornato alle ore 12.35 (gli interrogatori di garanzia)
 

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