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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Internalizzazioni: i lavoratori di Sanitaservice incrociano le braccia

Oltre 100 dipendenti di Sanitaservice, società partecipata dell'Asl, si sono ritrovati stamani all'esterno dell'ospedale Perrino di Brindisi, chiedendo il riconoscimento dello stesso inquadramento contrattuale previsto prima del processo di internalizzazione che nel magio del 2010 ha riguardato circa 300 lavoratori

BRINDISI – Oltre 100 dipendenti di Sanitaservice, società partecipata dell’Asl, si sono ritrovati stamani all'esterno dell’ospedale Perrino di Brindisi, chiedendo il riconoscimento dello stesso inquadramento contrattuale previsto prima del processo di internalizzazione che nel magio del 2010 ha riguardato circa 300 lavoratori.

Lo sciopero, da quanto comunicato dalla Fp Cgil, ha registrato un’adesione pari all’80% del personale interessato. I manifestanti rivendicano la corretta applicazione della clausola sociale. “La Sanitaservice – si legge nel comunicato stampa firmato dal segretario generale di Fp Cgil, Antonio Macchia – non ha tenuto contro che il personale lavorava alle dipendenze dell’Asl Brindisi da oltre 10 anni, per il tramite della società esterna a cui veniva affidato Un gruppi di lavoratori di Sanitaservice all'esterno dell'ospedale Perrino-2l’appalto, ovvero non ha dato seguito alla continuità dell’impiego, non adottando una corretta applicazione della clausola sociale, in termini professionali, giuridici ed economici.” 

I dipendenti, infatti, a detta della Cgil, “ sono stati assunti con l’inquadramento minimo e non riconoscendo, ad oggi, neanche, alcuna progressione orizzontale (così come previsto dall’aricolo 51 dell’Assoziazione italiana ospedaliera privata), diritto, invece,  già acquisito e riconosciuto ai dipendenti delle società in house delle altre Aziende Sanitarie Pugliesi”. 

Grazie alla parziale applicazione della clausola sociale, quindi, Sanitaservice “ha chiuso l’esercizio 2012- si legge ancora nella nota firmata da Macchia - con un utile civilistico di euro 836mila 717 euro e l’esercizio del 2013 con un aumento di utile pari a euro 848mila 339 euro, per un totale di 1 milioni 685mila euro”.

“Certamente  - si legge ancora nella nota sindacale - appare difficilmente comprensibile come si possa produrre tanto utile in un’azienda che eroga servizi essenziali negli ospedali, non investendo o investendo poco sulle risorse umane, eludendo le norme contrattuali citate. Pertanto – conclude Macchia - la Fp Cgil resterà al fianco dei lavoratori a tutela degli stessi, al fine di ottenere il rispetto di quanto previsto sia dal Regolamento Regionale che dal contratto Aiop. Fiduciosi di un tavolo regionale per la soluzione delle problematiche sopra esposte”.

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