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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Rapine con buco, caccia a due complici. Indagati in silenzio

Gruppo composto da cinque persone. Niccoli, Sgura e Quinto, in carcere, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

BRINDISI – Dopo gli arresti hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere i tre brindisini accusati di aver messo a segno una rapina alla posta e un’altra in banca, nel Salento, sempre con la tecnica del buco.

Gli indagati e gli interrogatori

NICCOLI GIUSEPPE ROBERTO-2Nella mattinata di oggi si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Roberto Niccoli (nella foto accanto), 61 anni, nato e residente a Brindisi: l’indagato, alla presenza del suo difensore, l’avvocato Danilo Di Serio, si è limitato a riferire la volontà di non rispondere dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce Sergio Mario Tosi, firmatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere, così come chiesto dal pubblico ministero Giovanna Cannalire, titolare del fascicolo d’inchiesta.

Nella giornata di ieri, invece, si sono svolti gli interrogatori di Salvatore Quinto, 53 anni (nella foto in basso), di Brindisi, e di Oronzo Sgura, 55 (nell'ultima foto) di Ostuni, entrambi detenuti nel carcere di Brindisi. L’interrogatorio, quindi, è stato svolto per rogatoria dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis che provvederà a trasmettere gli atti al collega salentino, competente per territorio. Analoga scelta è stata fatta da Quinto, difeso dall’avvocato Serafino De Bonis, e da Sgura, assistito dall’avvocato Giacomo Serio.

Salvatore Quinto-2I penalisti a questo punto dovranno valutare se presentare o meno istanza al Tribunale del Riesame. L’inchiesta non è ancora arrivata al capolinea: i carabinieri stanno valutando analogie con altre rapine, consumate e tentate sempre nel Salento, in aggiunta a quelle contestate ai tre brindisini. Una nella filiale delle poste di Caprarica il 23 gennaio 2019, un’altra nella banca Credem di Lizzanello il 14 marzo e la tentata rapina nella posta di Cannole il 13 aprile. Non solo.

Due complici in libertà

I militari, come si apprende dalla lettura dell’ordinanza di custodia cautelare, sono alla ricerca di altri due componenti del gruppo. Secondo l’accusa, infatti, le azioni sarebbero opera di “cinque persone”: stando a questa ricostruzione, “due compiono materialmente” l’azione, un terzo uomo sarebbe stato a piedi all’esterno, avendo la disponibilità di una ricetrasmittente e un quarto sarebbe stato alla guida di una Lancia Y e il quinto al volante della Fiat Punto.

SGURA ORONZO-2Quest’ultimo, in base agli accertamenti sin qui eseguiti, sarebbe Niccoli, i due rapinatori in azioni corrisponderebbero a Quinto e a Sgura, le cui descrizioni sono state fornite ai militari dal direttore e dai dipendenti della filiale della posta di Caprarica.

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