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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Interventi sulla costa, primo via libera

BRINDISI – Intesa a bari, al tavolo tecnico istituito presso la Regione Puglia, sul piano di fattibilità presentato dal Comune di Brindisi per affrontare la questione della messa in sicurezza della falesia costiera, erosa e soggetta a frane e distacchi sia a causa dell’azione del mare che degli agenti meteo. Il consegno registrato attorno al piano “consentirà la redazione dei livelli progettuali successivi, propedeutici alle procedure di appalto, seppure confinati nelle somme assegnate dalla apposita delibera Cipe (3 milioni di euro) a stralcio della più complessiva proposizione”.

BRINDISI – Intesa a Bari, al tavolo tecnico istituito presso la Regione Puglia, sul piano di fattibilità presentato dal Comune di Brindisi per affrontare la questione della messa in sicurezza della falesia costiera, erosa e soggetta a frane e distacchi sia a causa dell’azione del mare che degli agenti meteo. Il consegno registrato attorno al piano “consentirà la redazione dei livelli progettuali successivi, propedeutici alle procedure di appalto, seppure confinati nelle somme assegnate dalla apposita delibera Cipe (3 milioni di euro) a stralcio della più complessiva proposizione”.

L’incontro si è svolto ieri pomeriggio, presso l’Area Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l'attuazione delle Opere Pubbliche, e vi hanno preso parte le strutture regionali interessate (direzione Area, Servizio ecologia, Servizio Risorse naturali, Servizio Demanio e Patrimonio, Autorità di Bacino) e l’amministrazione comunale di Brindisi rappresentata dall'assessore alla Riqualificazione Urbana e della Costa,, Pasquale Luperti, e dal dirigente del Settore, Francesco Di Leverano.

Gli interventi necessari sono stati studiati e nell'ambito della misura stabilita dalla delibera Cipe 62/2011 “Messa in sicurezza geomorfologica della costa in agro di Brindisi”. Inquadrato nel piano più generale di riordino della costa a nord della città, lo studio ha fissato le modalità di intervento da effettuarsi, “finalizzate, in prima battuta, alla eliminazione del pericolo da instabilità geomorfologica delle falesie e, successivamente, ad operazioni di rinaturalizzazione e, quindi, anche di contenimento delle infrastrutture pubbliche esistenti”.

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