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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Abbandonato a se stesso il personale della sede di Brindisi della Regione"

Riceviamo e pubblichiamo una nota della Fp Cgil a firma di Patrizia Tomaselli e Patrizia Stella sui disagi patiti dai dipendenti della sede di Brindisi della Regione Puglia

Riceviamo e pubblichiamo una nota della Fp Cgil a firma di Patrizia Tomaselli e Patrizia Stella, rispettivamente segretaria regionale e segretaria territoriale dell’organizzazione sindacale, sui disagi patiti dai dipendenti della sede di Brindisi della Regione Puglia. 

Il 15 maggio presso gli Uffici della Regione Puglia di Brindisi  si è svolta l’assemblea del personale  dipendente indetta dalla Fp Cgil  alla presenza di Patrizia Tomaselli  per la segreteria Regionale Fp Puglia  e Patrizia Stella per la segreteria territoriale di Brindisi.

La discussione ha evidenziato diverse criticità organizzative e gestionali da ascrivere  ad esclusive responsabilità  dell’amministrazione regionale già oggetto di  una vertenza unitaria aperta sin dal mese di Settembre 2016 a livello regionale  e sfociata poi nella proclamazione dello stato di agitazione dei dipendenti. 

Ad oggi i tanti impegni assunti dall’amministrazione regionale sono rimasti sulla carta e vani sono stati i tentativi delle organizzazioni sindacali di avviare  un confronto costruttivo e proficuo nell’interesse generale dei  servizi erogati, della cittadinanza e dei dipendenti.

L’assemblea ha stigmatizzato, in via prioritaria, lo stato di abbandono in cui versano le sedi periferiche in tutta evidenza trascurate dal nuovo progetto riorganizzativo denominato “Maia” nonché “ambidestro” che purtroppo si è fermato solo al primo step, ovvero all’assegnazione delle responsabilità dirigenziali trascurando  del tutto la micro struttura organizzativa e in particolar modo  le sedi periferiche.

Da ciò scaturiscono una serie di difficoltà operative e disagi che impediscono, di fatto, la soluzione  di  problematiche anche di facile soluzione a causa della mancanza di   figure di responsabilità  di riferimento. A più riprese è stato denunciato tale stato di abbandono con le problematiche che ne scaturiscono ad iniziare da quelle del personale transitato dalla Provincia  sia per la Sezione Vigilanza, sia per la cultura, turismo e formazione che a  distanza  di 9 mesi  vivono situazioni lavorative assurde e  paradossali.

Tanto con riferimento alle funzioni che alla sistemazione logistica e agli aspetti retributivi (vedi salario accessorio, indennità, straordinario ecc.). Situazione critica anche per il personale dell’Arif che è l’agenzia regionale che si occupa di gestire, tra l’altro, gli impianti irrigui di proprietà regionale e che pur gestendo un servizio  di fondamentale importanza per il nostro territorio è  privo di organizzazione gerarchica   e opera  in condizioni precarie anche dal punto di vista retributivo.

In una situazione generale di per sé difficile, per via del blocco  contrattuale settennale nel pubblico impiego, i dipendenti della Regione Puglia  scontano ulteriori penalizzazioni organizzative, logistiche ed  economiche. La contrattazione decentrata e l’erogazione del salario accessorio, infatti, sono  fermi al 2015 con prospettive di decurtazioni  e recuperi inaccettabili  per come prospettati.

Stessa cosa dicasi per il blocco delle progressioni per le categorie A,B,C  che a quanto  pare non rappresentano un obiettivo programmatico  del Governo Regionale Pugliese e ancor più per  la mancata  conclusione del procedimento di stabilizzazione dei precari.
Tale situazione di immobilismo sta compromettendo l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa  demotivando il personale che lamenta una lesione di diritti contrattuali e  della dignità di lavoratori dipendenti. I dipendenti della Regione Puglia della sede di Brindisi chiedono solo  di poter lavorare e di poterlo fare in sedi adeguate e con una organizzazione adeguata.

Pertanto la Fp Cgil di Brindisi sollecita una urgente soluzione delle tante problematiche segnalate già oggetto della vertenza unitaria in atto avviando un serio confronto con le organizzazioni sindacali. In caso contrario saranno attivate tutte le azioni a tutela dei dipendenti  ad iniziare dalla tutela della salute psico-fisica e della dignità professionale  al fine  di assicurare una presenza istituzionale efficace ed efficiente  nell’interesse  generale del territorio e della cittadinanza. 

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