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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gatta morta dopo un giorno di agonia: "I Comuni si occupino dei randagi"

La rabbia del coordinamento delle associazioni animaliste della provincia di Brindisi dopo il caso una gatta morta dopo più di 24 ore di sofferenza nel territorio di Brindisi

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del coordinamento delle associazioni animaliste della provincia di Brindisi ( Gli Amici di Diwi, Gli Amici di Snoopy, Animalisti Italiani, Anpana, Enpa, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Lepa Brindisi, Liberi, Oipa, Quattro Zampe nel Cuore, Il senso della Vita, Ugda, Wwf Brindisi) sui ritardi con cui le amministrazioni comunali del territorio intervengono per prestare soccorso ai randagi sofferenti.  

A seguito dell’ennesimo episodio del recupero di un animale randagio in sofferenza, in questo caso una gatta morta dopo più di 24 ore di agonia sul territorio di Brindisi, per il quale la Asl nulla può oltre che cercare di stabilizzarlo e segnalare il “caso” all’amministrazione comunale affinché la stessa ne autorizzi l’immediato ricovero presso una struttura medico veterinaria adeguata, l’unione delle associazioni animaliste presenti in provincia di Brindisi ha detto “Basta!”

Basta alle continue richieste di aiuto alle stesse associazioni, ormai al collasso, perché si occupino delle emergenze, sia per la mancanza di luoghi in cui ospitare gli animali (quelli esistenti sono ormai saturi), sia per mancanza di fondi, visto che quasi sempre sono gli stessi volontari a rimetterci di tasca propria. Ma soprattutto Basta perché le amministrazioni comunali che devono prendersi cura degli animali vaganti sul proprio territorio, secondo le normative vigenti, statale e regionale, che ne tutelano il benessere. 

Negli anni, le stesse associazioni si sono mostrate sempre disponibili a collaborare gratuitamente con le istituzioni, molto spesso sostituendosi ad esse, ma ora l’indignazione ha raggiunto il culmine, perché si continuiamo a supplicare per ottenere qualcosa che invece è un diritto, ha raggiunto il culmine perché le amministrazioni comunali della provincia continuano ad ignorare l’urgenza di una convenzione con cliniche o ambulatori veterinari, che permetterebbero di intervenire subito, con tutte le cure del caso, sugli animali in difficoltà.

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