Intervento/ "La Cittadella della ricerca resti pubblica"
Riceviamo e pubblichiamo una nota del "Forum Ambiente e sviluppo" sul destino della Cittadella della ricerca
Riceviamo e pubblichiamo una nota del “Forum Ambiente e sviluppo” sul destino della Cittadella della ricerca.
Il futuro della Cittadella della Ricerca è diventato oggetto di confronto e di scontro nell’appena iniziata campagna elettorale. C’è chi propone il ricorso a privati e chi dice di voler salvaguardare la piena titolarità pubblica dell’Ente. Purtroppo la Cittadella sta subendo gli effetti della non meditata decisione di dissolvere le Province senza programmare la salvaguardia dei dipendenti e dei servizi direttamente o indirettamente offerti. Il complesso in questione è sempre stato un polo tecnologico di alta specializzazione e ha ospitato e ospita sedi universitarie che, come l’intero polo, vivono in costante precarietà a causa di discutibili scelte politiche e di inadeguati flussi finanziari evanescenti.
L’ente deve rimanere pubblico anche come centro capace di promuovere e coordinare iniziative private. Struttura di altissima valenza quali il Cetma e l’Enea, meritano risorse finanziarie e soprattutto impegni istituzionali convinti e costanti a sostegno delle professionalità, dei progetti, delle consulenze e delle start up che vengono attivate.
In questi giorni il Governo ha approvato il sistema-cultura, e cioè il piano di promozione e finanziamento delle valorizzazioni di aree e beni di particolare pregio storico-artistico e della ricerca innanzitutto nel sud, e lo ha fatto incentivando i poli tecnologici e le connesse professionalità. E’ necessario che i parlamentari del territorio e la Regione Puglia sappiano offrire certezze per il consolidamento del polo universitario che riescano a sostenere il riconoscimento della Cittadella quale polo tecnologico di interesse nazionale.