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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Intestino perforato, indagati 10 medici

BRINDISI – Ancora una volta la divisione di Chirurgia dell’ospedale Perrino di Brindisi nella bufera. Questa volta, però, nel caso del decesso del pensionato Giovanni Leo di 69 anni, morto il 9 agosto, ci sono anche alcuni medici del reparto di Geriatria.

BRINDISI – Ancora una volta la divisione di Chirurgia dell’ospedale Perrino di Brindisi nella bufera, mentre la direzione della Asl pare abbia delegato interamente alla magistratura una situazione che sul piano dell’immagine si aggrava sempre più, con vari procedimenti penali pendenti intentati dalle famiglie di pazienti deceduti. Questa volta, però, nel caso del decesso del pensionato Giovanni Leo di 69 anni, morto il 9 agosto in ambulanza durante il trasferimento dal Camberlingo di Francavilla Fontana al centro di rianimazione dell’ospedale di Monopoli, l’unico in zona ad avere un posto disponibile, nell’indagine avviata dal pm Milto De Nozza ci sono dieci medici che hanno ricevuto avviso di garanzia per nominare anatomo-patologi di fiducia, e tra essi anche alcuni del reparto di Geriatria dello stesso ospedale Perrino.

L’autopsia si è svolta oggi, ma si è fermata di fronte ad un ostacolo insormontabile, almeno sino alla giornata di dopodomani venerdì 16 agosto: ai professori Stefano D’Errico, titolare di cattedra a Foggia, e il collega Giuseppe Latorre, chirurgo oncologo dell’istituto di ricerca di Rionero in Vulture, è mancata la possibilità di esaminare la parte anatomica asportata dai chirurghi dell’ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana, dove il paziente era stato trasferito su decisione della famiglia: il tratto di intestino perforato, che era stato asportato nel tentativo di salvare Giovanni Leo.

Inutile la corsa del personale della sezione di polizia giudiziaria attivata dal pm: il reperto è conservato in formalina nel laboratorio di anatomia patologica del Perrino, dove era stato inviato dal Camberlingo, che non dispone di un simile servizio, e il laboratorio era già chiuso, lo sarà domani e riaprirà solo venerdì. Quindi la parte più importante dei quesiti posti dal magistrato ai due periti settori non potrà trovare risposta senza che quella parte anatomica danneggiata venga accuratamente esaminata e valutata. Non c’è stato verso.

Intanto tutti e dieci i medici che hanno ricevuto avvisi, in un primo momento difesi tutti di ufficio dall’avvocato Andrea D’Agostino, hanno nominato loro legali di fiducia (tra questi, Di Serio, Camassa, Faggiano, Cannalire) ed un loro consulente di parte. Per valutare se ciò che viene indicato nella denuncia sporta ai carabinieri dalla famiglia del paziente deceduto corrisponde a realtà, bisognerà dunque aspettare i canonici 60 giorni di solito assegnati ai consulenti tecnici di ufficio. Ma prima bisognerà esaminare quel tratto di intestino asportato durante l’intervento di riparazione.

Riepilogando la vicenda, secondo le linee della denuncia, Giovanni Leo era stato ricoverato al Perrino per un sospetto blocco intestinale. Una prima valutazione del referto della Tac pare avesse individuato una anomalia, mentre dopo una seconda Tac il problema sarebbe stato escluso. Il dramma, sempre secondo la denuncia, quando sarebbe stata inserita la cannula di un clistere nel tentativo di riattivare le funzioni intestinali del paziente. La cannula avrebbe provocato una lacerazione. La famiglia del pensionato, dopo vari giorni di attesa, aveva poi deciso di far trasferire a Francavilla Fontana Giovanni Leo, ma qui i chirurghi avevano deciso che bisognava intervenire di urgenza, Purtroppo, le condizioni post-operatorie sono risultate tali da dover trasferire Leo presso un reparto di terapia intensiva, ma durante la corsa verso Monopoli, è intervenuto il decesso.

Nel fascicolo non risulta indagato alcun medico di Francavilla Fontana né del pronto soccorso del Perrino: l’attuale ipotesi formulata dal pm Milto De Nozza è che l’origine del problema poi rivelatosi fatale sia da ricercare nei due reparti al momento al centro delle attività di polizia giudiziaria e di analisi medico-legale.

 

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