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Cronaca

Ionian Spirit, altri undici a casa

BRINDISI - Dopo sette mesi interminabili inizia a risolversi l'emergenza dei marittimi della Ionian Spirit che hanno trascorso Natale e Pasqua a bordo della nave, per difendere i propri stipendi che l'armatore non versava da settembre. Hanno ricevuto ieri i biglietti per rientrare a casa 11 dei 24 membri dell'equipaggio.

BRINDISI - Dopo sette mesi interminabili inizia a risolversi l'emergenza dei marittimi della Ionian Spirit che hanno trascorso Natale e Pasqua a bordo della nave, per difendere i propri stipendi che l'armatore non versava da settembre, quando il traghetto fu per altro bloccato nel porto di Brindisi a causa di un pignoramento. Hanno ricevuto ieri i biglietti per rientrare a casa 11 dei 24 membri dell'equipaggio.

La possibilità di rientrare nei propri Paesi d'origine si è concretizzata dopo la definizione della procedura giudiziale in corso presso il Tribunale di Brindisi al termine della quale erano state pienamente soddisfatte le pretese creditorie di ognuno di loro nei riguardi della Flanmare Lines, con sede nel Pireo, facente capo alla famiglia Agoudimos, che in un primo momento aveva assicurato almeno il rifornimento del gasolio di alimentazione del generatore di corrente elettrica di bordo.

A partire, invece, dallo scorso dicembre aveva, in sostanza, interrotto ogni forma di sostegno sia nei confronti dell’equipaggio – al quale non corrisponde le mensilità salariali spettanti sin dal precedente mese di settembre – sia della nave, non assicurando più, da tale momento, né il gasolio necessario a garantire i servizi minimi di vivibilità a bordo (quali riscaldamento, acqua calda, elettricità, cucina, etc.), né i viveri e gli altri beni di prima necessità. L'assistenza e' stata comunque garantita, grazie all'impegno dei militari, per il tramite del comitato territoriale del welfare della gente di mare, oltre che alla Caritas e alle associazioni di volontariato.

In particolare vi è stato l'interessamento della Caritas Diocesana, supportata dal contributo economico degli operatori portuali  (piloti, ormeggiatori e agenzie marittime) e del Comune di Brindisi; l’assistenza medica e farmacologica è stata garantita dalla Croce rossa italiana di Brindisi, con personale dell’Asl di Brindisi e dell’Associazione medici cattolici, il supporto della presidenza dell’ordine nazionale dei Farmacisti per la somministrazione farmacologica; l’assistenza spirituale, per mano dell’Apostolato del mare; il fabbisogno di energia elettrica, attraverso la fornitura di un gruppo elettrogeno, di potenza minima, fornito da un’impresa portuale, che ha assicurato il funzionamento dei servizi di vita essenziali; ad assicurare le spese necessarie al rimpatrio di tutti i membri dell’equipaggio (grazie al contributo dell’impresa di rimorchio portuale Fratelli Barretta).

Sino ad oggi erano presenti a bordo 24 membri d’equipaggio di varia nazionalità (albanese, egiziana, montenegrina, greca, ghanese, serba, ucraina). Ma con la partenza, tra oggi e domani, dei 9 egiziani e dei 2 ghanesi, che si uniscono al comandante (di nazionalità greca) e dell’elettricista (rumeno) – già rientrati nei giorni scorsi – il numero dei marittimi ancora a bordo scende ad undici: rimangono, ancora, i quattro montenegrini, quattro albanesi, un serbo e l’ucraino, oltre al greco, nominato custode giudiziale, fermamente determinati a non sbarcare fino a quando non vedranno soddisfatte le proprie pretese.

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