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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Kater I Rades, dagli abissi a Otranto

BRINDISI – Una storia che racconta una tragedia in mare, nel mare tra l’Albania e la Puglia. Uomini, donne e bambini che hanno perso la vita durante una notte nata come speranza. La speranza di trovare una nuova vita, in un’altra terra, come l’Italia. Brindisi così come Otranto, ricordano perfettamente cosa è accaduto il 28 marzo del 1997, la tragedia del Venerdì Santo, quando la motovedetta albanese Kater I Rades entrò in collisione nel Canale d’Otranto con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana.

BRINDISI Una storia che racconta una tragedia in mare, nel mare tra l’Albania e la Puglia. Uomini, donne e bambini che hanno perso la vita durante una notte nata come speranza. La speranza di trovare una nuova vita, in un’altra terra, come l’Italia. Brindisi così come Otranto, ricordano perfettamente cosa è accaduto il 28 marzo del 1997, la tragedia del Venerdì Santo, quando la motovedetta albanese Kater I Rades entrò in collisione nel Canale d’Otranto con la corvetta Sibilla della Marina Militare Italiana.

Grazie al lavoro di un regista brindisino già noto e premiato per i suoi lavori, Simone Salvemini, nasce un video documentario dedicato a tutte quelle vite disperse e morte in mare, e alle altre, invece, che sono riuscite a mettersi in salvo, sino all’approdo su un piedistallo dello scafo recuperato della motovedetta albanese, che oggi ad Otranto diviene un monumento. “L’approdo delle Anime” questo il titolo del documentario (guarda promo), un racconto del destino del vecchio scafo carico di migranti.

Dall’isola di Forte a Mare, a Brindisi, storica località del territorio brindisino, riparte l’incredibile nuovo viaggio della Kater I Rades, verso il suo definitivo approdo nella città di Otranto, un altro porto millenario, emblema dell’accoglienza e fratellanza, e solidarietà tra i popoli. Simone Salvemini attraverso la sua opera racconterà il percorso di una storia lunga quasi 15 anni. Al porto di Otranto e purtroppo non a Brindisi, (dove realmente i naufraghi della Kater all’alba dopo la tragedia del 28 marzo 1997 sono sbarcati, e poi tempo dopo anche lo scafo con le salme imprigionate, fatto recuperare dalla procura della Repubblica), è già arrivato il relitto della motovedetta albanese. Ne è diventato un monumento grazie all’artista greco Costas Varotsos.

Lo scultore greco di fama internazionale ha accettato la sfida contro il tempo per realizzare una grande opera. Sette giovani artisti provenienti  dalla Biennale di Venezia e da vari paesi europei a lezione da un maestro, hanno reso possibile l’intervento. Si tratta di Victoria Leonidou (Urss), Arben Beqiraj e Arta Ngucaj (Albania), Rami Farah (Syria), Sandra Lorenzi (Francia), Mohamed Ziada (Egitto), Dusika Ivetic (Montenegro) e Raffaela Zizzari (Italia). Mentre uno scrittore e giornalista di Taranto, Alessandro Leogrande, ha indagato con tenacia per non dimenticare lo sforzo di una comunità perché, storia, memoria e fratellanza non lascino spazio al naufragio sociale.

Il documentario “L’approdo delle anime migranti” ripercorre le tappe di questo appassionante cammino seguendo il destino della Kater I Rades. La produzione del documentario è di Kinebottega in collaborazione con Cooperativa Artemisia e con il sostegno di Apulia Film Commission. Il soggetto, la regia, la sceneggiatura, le riprese e il montaggio sono tutte di Simone Salvemini, il direttore di produzione è  Emanuela Mola, organizzatore generale è Giusi Giaracuni, segretario di produzione, invece, è Francesco Lacorte, aiuto operatore Diego “The Gost” Brancasi, fonico è Sebastien Gonzales e le musiche sono di MARinAria, Paola Petrosillo e Valerio Daniele.

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