rotate-mobile
Cronaca

Kite surfisti tra i bagnanti: a terra

OTRANTO – Niente sbarchi o natanti con clandestini a bordo, ieri nel ruolino di marcia dell’Ufficio circondariale marittimo di Otranto, ma la giornata di lavoro è stata garantita dalla presenza di decine e decine di kite surf sulla costa sabbiosa di Frassanito e Alimini, e sulla quella tra San Foca e Le Cesine, grazie al vento favorevole che trasforma queste località in un paradiso per gli amanti sia del kite che del wind surf: punto di partenza e di arrivo estremamente accessibile (niente rocce), e fondale costantemente basso dove si formano facilmente le onde per i salti ed è più agevole gestire le cadute in acqua.

OTRANTO – Niente sbarchi o natanti con clandestini a bordo, ieri nel ruolino di marcia dell’Ufficio circondariale marittimo di Otranto, ma la giornata di lavoro è stata garantita dalla presenza di decine e decine di  kite surf sulla costa sabbiosa di Frassanito e Alimini, e sulla quella tra San Foca e Le Cesine, grazie al vento favorevole che trasforma queste località in un paradiso per gli amanti sia del kite che del wind surf: punto di partenza e di arrivo estremamente accessibile (niente rocce), e fondale costantemente basso dove si formano facilmente le onde per i salti ed è più agevole gestire le cadute in acqua.

Il problema è che trattandosi soprattutto di tratti di spiaggia libera, le evoluzioni dovrebbero avvenire fuori dai 200 metri riservati alla balneazione e non tra i bagnanti stessi. Quindi le telefonate alla Guardia Costiera, anche per segnare situazioni di pericolo in realtà inesistenti, si sono sprecate. E alla fine la decisione presa dalla sala operativa di Circomare Otranto è stata: tutti a riva. Tuttavia, le segnalazioni di situazioni di rischio avevano fatto scattare immediatamente il dispositivo di ricerca e soccorso della Guardia Costiera che ha inviato in zona la motovedetta CP809 un gommone, il B12.

Si è scoperto poco dopo che le persone che a qualcuno da terra erano apparse in difficoltà tra le onde erano principianti, assistiti dal personale delle locali scuole di kite surf a poche decine di metri dalla battigia. Ma il vero problema era poco più a Nord, nella marina di Vernole, dove nei tratti di costa in concessione e di spiaggia libera, a Sud della Riserva Statale delle Cesine, volteggiavano decine di kite surf sempre a poche decine di metri dalla riva: all’interno, cioè, della fascia di mare dei 200 metri dedicata ai bagnanti.

“Alto rischio, dunque – dice la Guardia Costiera -, non solo per gli stessi kite surfisti (che devono mantenere idonee distanze di sicurezza per evitare scontri e non annodarsi con i cavi) ma per gli inermi bagnanti, costretti a nuotare con il fiato sospeso a causa delle colorate  - quanto pericolose - irruzioni nella fascia di sicurezza loro dedicata”. Verificata sul posto la fondatezza delle lamentele riferite dai bagnanti, i militari di stanza nei porti di San Foca e San Cataldo, diretti dalla Guardia Costiera di Otranto, sono intervenuti, ordinando a tutti i kite surfisti che si trovavano nella fascia vietata l’immediato rientro. E’ stato così per oltre 50 appassionati.

Mentre il personale al comando del tenente di vascello Francesco Amato sta controllando che le associazioni sotto il cui “aquilone” erano a mare la maggior parte dei kite surfisti fossero in regola con le autorizzazioni a svolgere le proprie attività sul demanio marittimo, la sala operativa di Otranto raccomanda, come sempre, di utilizzare il numero blu 1530 - gratuito sia da fissi che da cellulari – per segnalare potenziali situazioni di pericolo a mare, e di affrontare il mare solo in perfette condizioni fisiche.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Kite surfisti tra i bagnanti: a terra

BrindisiReport è in caricamento